Dal 1° giugno arriva al cinema Uomini in marcia, il film documentario di Peter Marcias, presentato in anteprima mondiale alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. La data di uscita non è casuale: sabato 1° giugno precede la Festa della Repubblica, fondata, appunto, sul lavoro. Sarà distribuito nelle sale cinematografiche da Notorious Pictures.

È un film potente sul tema del lavoro. Partendo dalle lotte degli operai del Sulcis-Inglesiente, il regista sardo racconta la situazione dell'occupazione in Italia ieri e oggi, interpellando alcune personalità fondamentali per una riflessione vera e profonda. Tra queste, ci sono i due registi principali del cinema contemporaneo sul lavoro: Ken Loach e Laurent Cantet, che intervengono nel corso del documentario. Cantet è da poco scomparso e proprio alla sua memoria il film è dedicato.

Uomini in marcia, racconta la produzione, “vuole essere uno sguardo indietro, al recente passato, per marciare insieme a chi ha combattuto e difeso un diritto, vitale e fondamentale, oggi sempre più negato e svilito nel suo significato etico: quello al lavoro e alla sua dignità. Voci di lotta, interviste, riflessioni vibrano nel magma fluttuante delle immagini di repertorio, a ricordarci che la storia siamo noi”.

In occasione del Festival di Roma aveva raccontato Peter Marcias: “Ho iniziato a 'disturbare' e interrogare lavoratori, sindacalisti, politici, professori di diritto, registi, cantanti, per farmi raccontare il mondo del lavoro in Italia. Volti, voci, colori, suoni, dolore, passione e soprattutto tante immagini”.

Così il racconto ha preso forma: “Volevo ripercorrere alcuni dei momenti salienti della questione lavoro nella nostra nazione, e di riflesso nella mia Sardegna. Un passato doloroso e un presente poco chiaro, complici gli errori della classe dirigente di ogni epoca”.

Una proiezione speciale è prevista a Roma: appuntamento al Cinema Farnese martedì 4 giugno alle 19. A commentare il film insieme al regista e al cast sarà la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David.