La propaganda di guerra è un dispositivo antico quanto la guerra stessa, codificato da Arthur Ponsonby, politico pacifista inglese, dopo la prima guerra mondiale. La storica belga Anne Morelli ne ha fatto una verifica alla luce delle guerre successive, nelle quali i metodi elementari della comunicazione sono perfettamente confermati, per convincere le opinioni pubbliche di fronte agli enormi costi umani ed economici di ogni conflitto.
Eccone l’elenco:
1. Non siamo noi a volere la guerra, ma siamo costretti a prepararla e a farla;
2. I nemici sono i soli responsabili della guerra;
3. Il nemico ha l’aspetto del male assoluto (salvo averci fatto affari fino a poco prima);
4. Noi difendiamo una causa nobile, non i nostri interessi;
5. Il nemico provoca volutamente delle atrocità, i nostri sono involontari effetti collaterali;
6. Il nemico usa armi illegali, noi rispettiamo le regole;
7. Le perdite del nemico sono imponenti, le nostre assai ridotte;
8. Gli intellettuali e la stampa sostengono la nostra causa;
9. La nostra causa ha un carattere sacro (letterale o metaforico);
10. Quelli che mettono in dubbio la propaganda sono traditori.
Il libro di Anne Morelli, “Principi elementari della propaganda di guerra”, pubblicato da Ediesse già nel 2005, viene oggi mandato nuovamente alle stampe aggiornato da Futura Editrice.