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"Nel nostro Paese attrici e attori del cineaudiovisivo sono privi di regolamentazione collettiva. Il fatto che Pierfrancesco Favino lo renda pubblico al festival di Berlino deve far riflettere produttori e istituzioni sulla necessità di convocare i sindacati che hanno avanzato richieste d'incontro sia al ministro Sangiuliano, sia ai produttori italiani su una piattaforma presentata mesi fa". La Slc Cgil, si legge in una nota, "sostiene le iniziative intraprese da attrici e attori a supporto dell'azione sindacale che vede l'intero settore del cineaudiovisivo chiedere a gran voce il rinnovo dei contratti di lavoro", sottolinea il sindacato. ''L'intento di puntare i riflettori sui bisogni di chi lavora nel settore dello spettacolo non lede l'immagine del nostro Paese all'estero, piuttosto le fa onore", conclude.
Lo sfogo di Favino
Tra i riflettori del red carpet, le interviste, le conferenze e il glamour al Festival di Berlino c'è anche un po' di amarezza, quella di Pierfrancesco Favino che alla kermesse tedesca per la presentazione di L'ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano ha diffuso il comunicato stampa dell'associazione Unita, che tutela i professionisti dell'industria cinematografica, relativo al contratto collettivo nazionale. "In Italia le lavoratrici e i lavoratori del settore cineaudivisivo sono da mesi in attesa che venga rinnovato loro il contratto collettivo nazionale. Le troupe, i tecnici, le maestranze e perfino gli stuntmen operano in assenza di regole condivise e di tutele moderne ed efficaci. Le attrici e gli attori italiani - unici in Europa - non hanno addirittura mai avuto un contratto collettivo di categoria che stabilisca diritti, doveri e minimo salariale e questo perché le associazioni dei produttori non intendono sedersi a contrattare, impedendo di fatto il progresso del settore sia in termini di sviluppo industriale che dei diritti dei lavoratori".
Doppiatori già in sciopero
"Un Paese che vuole dirsi civile - continua Favino - non può continuare a produrre cinema e televisione in questo modo. Per questo motivo i doppiatori italiani sono già entrati in sciopero e la più grande associazione di categoria delle attrici e degli attori, Unita, ha deciso di rendere nota questa situazione sostenendo la mobilitazione sindacale, da oggi fino all'ottenimento di tutti i diritti che spettano a coloro che si adoperano ogni giorno con passione e professionalità per tenere in vita il nostro immaginario, il nostro cinema, la sapienza e la cultura del nostro Paese".