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I membri della Commissione del Nobel per la Fisica hanno voluto attribuire il premio a tre scienziati di grande valore per l'umanità e tra loro c'è Giorgio Parisi, al quale rivolgo le congratulazioni e le felicitazioni a nome di tutta la Cgil e un abbraccio fraterno da tutta la nostra categoria.
A Parisi è stato riconosciuto il valore universale di un lungo percorso di ricerca su una delle questioni più spinose della fisica teorica, la fluttuazione nei sistemi complessi, sia su scala atomica che su quella planetaria. I sistemi complessi sono caratterizzati da casualità e da disordine e sono dunque estremamente difficili da comprendere. E il Nobel 2021 riconosce il merito di aver proposto nuove metodologie di ricerca e di scoperta che forniscono la possibilità di descriverli e di predirne il comportamento nel lungo periodo. Si tratta di una ricerca affascinante e straordinaria, che il professor Parisi ha condiviso, naturalmente, con l'intera comunità scientifica internazionale, pur restando saldamente ancorato alle radici nazionali della sua ricerca.
Ci è nota infatti la sua eccezionale sensibilità allo stato della ricerca scientifica, sia sul piano internazionale che nazionale, e ci è nota la sua battaglia per ottenere maggiori fondi e investimenti in un settore che è divenuto strategico per il futuro dell'umanità. E non è certo per caso che la Commissione del Nobel per la Fisica abbia voluto premiare con Parisi i due artefici internazionali degli studi più avanzati in tema di climatologia e di riscaldamento planetario.
Il significato simbolico e politico dell'assegnazione di quest'anno è dunque evidente. Per quanto ci riguarda, facciamo nostro l'auspicio che questo Nobel per la fisica acceleri una riconsiderazione, in Italia come a livello mondiale, sulle scarse risorse per la scienza, sul valore della scienza per l'umanità, sulla necessità di riportare la scienza e la conoscenza scientifica quali obiettivi centrali dell'intero sistema dell'istruzione.
Infine vorrei richiamare qui le illuminanti parole di Giorgio Parisi nel corso di un'intervista ad un quotidiano, a proposito del fatto che la ricerca fisica e scientifica ha bisogno di tempi lunghi, di caparbietà, di studio, di scambio tra scienziati, dunque il suo valore si considera nella lunga distanza, come accaduto ad esempio col Bosone di Higgs. Ecco perché essa necessita di risorse che non prevedano profitti immediati.
Ma soprattutto, Parisi ci ha spiegato che "la scienza non è più vista come la strada per migliorare il proprio futuro. Sta perdendo valore. Viviamo accanto a tecnologie estremamente sviluppate, ma la scienza che le sottende spesso non viene compresa. Sembra quasi che le cose funzionino per magia. Dovremmo provare a insegnare le basi fin dalla scuola dell’infanzia". Ecco dunque il segreto per tornare a vivere scienza e ricerca come fattori strategici per l'umanità contemporanea: risorse e istruzione, fin dalla scuola dell’infanzia.
Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil