13 MARZO, MATTINA (VIDEO INTEGRALE)


Quarta edizione del convegno nazionale dell’Alleanza Clima Lavoro, il 13 e 14 marzo: sei sessioni, quattro gruppi tematici, 35 relatori per parlare del presente e del futuro della mobilità sostenibile e dell’automotive, con la giusta transizione come bussola che indica la direzione.

La due giorni “Mobilità sostenibile al lavoro”, a Torino al Teatro Q77 e nella sede della Camera del lavoro, e in diretta streaming su Collettiva e sui canali social di Sbilanciamoci!, si apre con un dibattito sui nuovi indirizzi in materia di mobilità sostenibile e decarbonizzazione dei trasporti nell’Unione, a tre mesi dall’insediamento della nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen,

Segue un confronto orizzontale su temi cruciali per l’ecosistema dell’auto e l’elettrificazione dei trasporti, batterie, materiali critici, lavoro e automotive, dazi e multe, quindi è la volta degli interventi per rilanciare le produzioni, tutelare l’occupazione e salvaguardare l’ambiente.

Le sessioni della seconda giornata si concentrano sul tema della politica energetica nel nostro Paese e dello sviluppo delle rinnovabili, e sulla dimensione politica europea e sulle azioni da intraprendere a Bruxelles e a Strasburgo per promuovere la giusta transizione nel settore. La chiusura sarà davanti ai cancelli dello storico stabilimento di Torino Mirafiori dove l’Alleanza Clima Lavoro incontrerà i lavoratori di Stellantis per confrontarsi sui temi e sulle proposte per la giusta transizione ambientale e sociale.

“Questa iniziativa arriva in un momento molto delicato per le scelte che si stanno facendo in Europa e in Italia – spiega Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci!, tra i promotori e organizzatori della due giorni –. Il rischio di un arresto o di un rallentamento della transizione è molto forte, in particolare sull’obiettivo del 2035 di messa fuori produzione delle auto a motore endotermico. In Italia siamo in una fase che dura da tempo di assenza di scelte di politiche industriali capaci di accelerare la transizione: siamo indietro sulle infrastrutture, sui modelli da immettere sul mercato e sulle batterie, sul fronte del trasporto pubblico mancano gli investimenti e lo sviluppo di un’industria nazionale è stato di fatto archiviato“.

E mentre in Europa si continua nei fatti a sostenere la necessità di ricorrere a oltranza alle fonti fossili, il programma verde del Green Deal sembra sempre più sbiadito.

“Per questo ‘Mobilità sostenibile al lavoro’ è un’occasione preziosa per far incontrare e discutere i delegati e gli ambientalisti, i sindacalisti e i rappresentanti del mondo delle imprese, per cercare di trovare un accordo. Uniti nella lotta per un cambiamento necessario e sostenibile, sia ambientalmente che socialmente. Nessuno deve perdere il posto di lavoro: servono interventi di formazione continua e reskilling per i lavoratori, un piano di ammortizzatori sociali adeguato, la riduzione dell’orario di lavoro, la possibilità del passaggio a nuove professionalità e nuove competenze”.

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