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“Alla luce degli effetti della guerra in Ucraina sul settore energetico crediamo che il pacchetto climatico dell’Ue ‘Fit for 55’ vada rafforzato, accelerato e accompagnato con un potenziamento del Next generation Eu, almeno fino al 2030, per renderlo coerente con gli obiettivi del Green deal”. Ad affermarlo, la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, in audizione davanti alle commissioni riunite Ambiente, trasporti e attività produttive, in merito agli atti dell'Unione europea, rientranti nel pacchetto denominato ‘Pronti per il 55%’.
Per la dirigente sindacale “la revisione del sistema di scambio di quote di emissione contiene un problema: continua a seguire una logica di mercato, quando, a fronte di questa nuova emergenza, si sta provando a intervenire con una logica diversa, quella della sovranità e dell'autonomia dell’Ue. Inoltre, se vogliamo raggiungere la decarbonizzazione e rafforzare l’indipendenza energetica sarà fondamentale investire in fonti rinnovabili ed efficienza energetica".
“Tutto ciò, non potrà prescindere da un piano per la giusta transizione, che significa incentivi condizionati e finalizzati, nuovi investimenti, adeguate politiche fiscali e finanziarie di formazione, riqualificazione e ricerca, misure specifiche sugli ammortizzatori sociali, oltre a politiche industriali per sostenere gli obiettivi del pacchetto europeo. Tale quadro - conclude la dirigente sindacale - sarà indispensabile per non scaricare i costi della transizione su lavoratori e lavoratrici e sulle fasce di popolazione più deboli”.