La violenza ha molte facce, forse troppe. Nell’universo virtuale, in cui ormai viviamo la metà delle nostre vite, si riproducono le forme di abuso più disparate, che gli strumenti digitali possono arrivare anche ad amplificare. Il web e in particolare i social media non sono solo mezzi tecnici, ma spazi immersivi che danno forma a relazioni e identità.
Da queste considerazioni nasce l’iniziativa sulla violenza di genere online, promossa dalla Slc, che si terrà oggi (26 novembre) a Roma, presso la sede della Cgil nazionale. Un’occasione importante di confronto, per analizzare le modalità con le quali i social media riproducono le asimmetrie e gli stereotipi di una società sessista. Ma anche di come possono aprire nuove possibilità di denuncia, contro-narrazione e resistenza.
Il dibattito sarà animato da una serie di interrogativi. Per esempio se ci siano differenze nel modo in cui il rapporto tra violenza online e offline è vissuto dai nativi digitali, e dunque dalle generazioni più giovani. E se i social media manager - in quanto esperti - possano svolgere un ruolo decisivo nell’uso consapevole della rete.
Interverrano Barbara Leda Kenny, senior gender expert Fondazione Brodolini e caporedattrice di inGenere; Giorgia D’Errico, direttrice Public Affairs e Relazioni istituzionali di Save The Children Italia; Alberta Antonucci, avvocata digitale e fondatrice On The Web Side; Renato Scattarella, vicepresidente Associazione Nazionale Social Media Manager. Per la Slc, ci saranno il segretario generale Riccardo Saccone e la segretaria nazionale Giulia Guida. Per la Cgil, la segretaria confederale Lara Ghiglione. Diretta su Collettiva a partire dalle 15.30.