PHOTO
I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil lanciano l’allarme per il futuro dei lavoratori e dei pazienti di Dentix Italia, società controllata dal colosso Dentix Spagna di proprietà del dentista Angel Lorenzo Muriel che conta oltre sessanta studi dentistici in Italia e che, dal marzo scorso ha chiuso i battenti. I numeri parlano chiaro e raccontano di una crisi davvero imponente: 400 posti di lavoro a rischio e migliaia di pazienti abbandonati, curati a metà per lo stop dell’attività aziendale. “I lavoratori, preoccupati sia per il loro impiego che per la salute dei clienti - fanno sapere i sindacati –, sono stati lasciati da settimane senza notizie certe su una possibile riapertura, nonostante la ripartenza di alcune aziende concorrenti. Anche dalla sede amministrativa di Milano tutto tace ed è certo che non aiutano a rasserenare gli animi le voci delle difficoltà economiche e di un problema di liquidità che metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa di Dentix Italia”.
“I dentisti estranei alla gestione organizzativa – continuano Filcams, Fisascat e Uiltucs - si sono trovati, in questi mesi, a dover sopperire alla mancanza di comunicazione da parte della società nei confronti della clientela, che in alcuni casi, per essere tutelata, ha scelto di rivolgersi alle associazioni di difesa dei consumatori”. Ma c’è di più. A preoccupare lavoratori e sindacati è la data del 21 giugno, “quando - spiegano - scadranno le ulteriori cinque settimane di cassa integrazione in deroga, al termine delle quali si dovranno verificare le possibilità per poter accedere a ulteriori ammortizzatori sociali. Questo, fermo restando la volontà di riaprire quanto prima, anche per dare risposte ai pazienti che necessitano di interventi, in alcuni casi di natura sanitaria, operazioni che spesso sono già state pagate in anticipo”. Anche per questo le organizzazioni sindacali “chiedono certezze sulla continuità aziendale, oltre a garanzie sui pagamenti delle retribuzioni, in particolare sugli accantonamenti dei trattamenti di fine rapporto dei dipendenti”.