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“Per la prima volta dal 1981 si dà dignità ai lavoratori dello sport”. Il responsabile Sport Slc Cgil Fabio Scurpa si dichiara soddisfatto dopo la storica approvazione della riforma del settore sportivo. Una partita vinta dal sindacato, che riconoscerà a migliaia di lavoratori, tecnici e atleti diritti e tutele fino ad ora negati. “Con la pandemia è esplosa prepotentemente la crisi dei lavoratori che non avevano diritto a nulla- commenta Scurpa- niente pensione, niente malattia, niente assicurazione sugli infortuni: il fatto che ora si introduca tutto ciò è una cosa enorme”.
La Slc giudica positivo il confronto con il ministero delle Politiche giovanili e lo Sport. “Ha dato ascolto ai sindacati – prosegue Scurpa - in pochi anni i lavoratori sportivi avranno pari diritti rispetto agli altri”. Soddisfazione, dunque, per il provvedimento nel suo complesso, ma con qualche “aggiustamento da fare”. Il responsabile Sport della Slc chiede maggiore chiarezza sull’applicazione delle norme dello Statuto dei Lavoratori anche agli atleti. Altro nodo sul quale il sindacato chiede più trasparenza è “il confine tra volontariato e lavoro, perché le norme potrebbero ingenerare qualche perplessità”. Bene i passi avanti sui lavoratori stagionali, ma “attenzione agli abusi”. Tra gli aspetti che stanno più a cuore al sindacato, c’è quello della copertura degli infortuni: nelle intenzioni del legislatore, secondo Scurpa, sembra esserci l’intenzione di dotare i lavoratori della copertura Inail, che prima non c’era. Ma alcune norme rischiano di tenerli fuori. “Il decreto – conclude il responsabile Sport Slc - va quindi ‘aggiustato’ in alcuni punti che rischiano di rovinare il buon lavoro fatto, così da non ingenerare equivoci”.