I 190 lavoratori dello stabilimento Jabil Circuit Italia di Marcianise, in provincia di Caserta, hanno dato mandato ai legali delle organizzazioni sindacali di impugnare i licenziamenti che la multinazionale americana ha reso esecutivi da lunedì 25 maggio. Il comunicato aziendale di ieri ha inasprito ancora di più la vertenza. In una nota congiunta le segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Failms Caserta chiedono la revoca dei licenziamenti e l’utilizzo della cassa integrazione Covid19 per accompagnare il prosieguo del percorso di reimpiego, come avvenuto già per altri 160 dipendenti. “È inaccettabile che si voglia produrre un ennesimo dramma sociale, per di più in una situazione di emergenza sanitaria ed economica in un territorio particolarmente colpito dalla crisi industriale degli ultimi anni. Non si può consentire che un’altra multinazionale scarichi sui lavoratori le scelte fallimentari del proprio management o per depauperare il tessuto industriale del territorio”.
Sindacati e lavoratori chiedono ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, di obbligare Jabil alla ripresa del confronto interrotto “con arroganza e prepotenza”. Anche il ministro Stefano Patuanelli aveva utilizzato parole simili a proposito del comportamento della multinazionale. "Credo che sia inaccettabile l'atteggiamento dell'azienda che in spregio alle norme esistenti – ha detto Patuanelli a SkyTg24 - ha proceduto con i licenziamenti. Ha fatto bene la ministra Catalfo a ribadirlo chiaramente e la ministra è in attesa di parlare con il ceo della casa madre. Noi abbiamo mosso anche la diplomazia economica per far capire all'azienda che forse è il caso di avere un atteggiamento diverso". Un “confronto necessario ad impedire un dramma sociale” sottolineano le organizzazioni sindacali. Le possibilità di reimpiego dei lavoratori in altre aziende, sono concrete. Ma serve tempo. Per questo motivo la proposta dell’azienda di confermare i licenziamenti spostandoli al 24 agosto “è irricevibile perché in violazione delle disposizioni di legge e delle direttive comunitarie in materia di licenziamenti collettivi”. Resta quindi il presidio dello stabilimento e lo sciopero ad oltranza mentre si lavora per mettere in campo altre iniziative di lotta. Domani, intanto, è prevista un’audizione – in videoconferenza – in Regione Campania alla quale parteciperanno Cgil, Cisl e Uil e i vertici italiani di Jabil Circuit.