"Nell’ambito della delicata vertenza della vigilanza privata, che riguarda particolarmente l’Istituto di Vigilanza notturna e diurna di Catanzaro, e che vede coinvolti, loro malgrado, centinaia di lavoratrici e lavoratori, come da tempo sosteniamo, che occorre mettere in campo regole certe che garantiscano la qualità del delicato lavoro che svolgono questi lavoratori, oltre al rispetto di norme elementari come l'applicazione del contratto di lavoro, garantendo particolarmente la puntuale e giusta retribuzione dei dipendenti, oltre che il riconoscimento della fruizione dei riposi settimanali, delle ferie e il pagamento delle numerose ore di straordinario". Così Luigi Scarnati, segretario generale Filcams Cgil Calabria.
"E per garantire ciò, abbiamo sollecitato da tempo tutti gli enti committenti, pubblici e privati - che sono chiamati direttamente in causa, per dare delle serie risposte alle violazioni che stiamo contestando - invitandoli a sedere al tavolo delle trattative, anche in sede prefettizia, per dare riscontro delle loro scelte, e, per quanto concerne gli enti pubblici, a procedere eventualmente e con urgenza alle procedure del cambio appalto. Per tale ragione, per quanto concerne l’appalto di vigilanza nelle sedi Inps, dislocate su tutto il territorio della calabrese, chiediamo pubblicamente e con urgenza al responsabile dell’Inps della Calabria d'intervenire, convocando le parti in causa, sindacato e imprese Ati appaltanti, ad un tavolo di trattativa per affrontare le questioni inerenti sia alle retribuzioni e a tutte le spettanze economiche, che alla garanzia occupazionale", rileva il sindacalista.
"Nel pieno rispetto di quanto previsto dall’articolo 4 del ccnl (clausola sociale) a tutela dell’occupazione, nel caso in cui le aziende in causa, Sicurtransport (capofila Ati) e Istituto di Vigilanza notturna e diurna di Catanzaro, dovessero persistere negli atteggiamenti di violazione contrattuali che riguardano i dipendenti utilizzati in tutti i servizi, chiediamo al responsabile dell’Inps Calabria di procedere alla revoca dell’appalto stesso. In attesa di ricevere il risconto che desideriamo, per quanto ci riguarda, continueremo con tutte le iniziative e le mobilitazioni necessarie per riaffermare la legalità nel settore e garantire i diritti negati a tutti i lavoratori", conclude il drigente sindacale.