Quattro convegni pubblici con il coinvolgimento degli enti locali e dei centri antiviolenza vicentini; assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio; quattro laboratori didattico-formativi ed esperenziali con il coinvolgimento di tutti gli attori in campo. Sono i primi atti concreti – a seguito di un accordo firmato a livello nazionale tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro – che si stanno organizzando nel Vicentino grazie e tre accordi provinciali (Confindustria, Apindustria-Confimi, Confcommercio) e altri due a livello regionale (Confapi e Confartigianato-Cna-Casartigiani). Alcuni contratti aziendali hanno poi acquisito i protocolli.
“Gli accordi – afferma Marina Bergamin, responsabile Politiche di genere della Cgil Vicenza – hanno assegnato un ruolo importante alla consigliera di parità provinciale. Immediatamente ci si è messi al lavoro creando un ‘gruppo di progetto’ per rendere concreti i passaggi da fare tra le aziende e tra lavoratrici e lavoratori. La Consigliera, con il nostro contributo, ha redatto un progetto, individuato risorse proprie e un’associazione specializzata in grado di gestire concretamente il percorso (Ri.Genera.Azione). È stato un percorso lungo e non sempre lineare, ma ora è partito”.
Il programma è partito lo scorso 15 settembre e si snoderà per tutto il 2018. Prevede innanzitutto la suddivisione della provincia in quattro zone: Vicenza, Bassano del Grappa, Schio-Thiene e Valdagno. Qui verranno replicate tutte le attività al fine di renderle più accessibili. Nelle quattro giornate laboratoriali si affronteranno, con esercitazioni e simulazioni i temi oggetto degli accordi, le norme, i codici di condotta, la figura del consigliere di Fiducia. Saranno inoltre approfonditi, mediante tecniche esperienziali e psicocorporee, gli aspetti psicologici e l’impatto sulla salute psicofisica delle molestie, della violenza e delle discriminazioni nei luoghi di lavoro. “Verranno poste le basi – conclude Bergamin – per costruire una rete di soggetti territoriali pubblici privati e no profit, allo scopo di attivare un osservatorio territoriale che svolga funzione di monitoraggio, prevenzione e rimozione dei fenomeni di violenza e molestia nei luoghi di lavoro”.