Nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto il primo contratto regionale del settore della panificazione industriale e tradizionale, che interessa 6.000 addetti nel Veneto distribuiti in piccole e grandi aziende quali Arte Bianca a Venezia, Moratto a Vicenza, ecc.

L’accordo supera la contrattazione provinciale (fonte di trattamenti disomogenei) e consente di dare a tutti i lavoratori del Veneto un aumento economico che tiene conto della contrattazione sviluppata nelle singole province, avviando un percorso di allineamento che porterà progressivamente alla piena parità su base regionale.

“In particolare – spiegano Renzo Pellizzon, Onofrio Rota e Nicola Storti, segretari regionali di Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil – le province di Venezia, Treviso e Verona avevano già un contratto provinciale mentre Padova, Vicenza, Rovigo e Belluno non avevano nessuna contrattazione. Per questo motivo è stato difficile armonizzare il livello economico di aumento per tutta la Regione. L’impegno è di raggiungere un uguale livello per tutti i lavoratori con gradualità, nel giro di tre rinnovi contrattuali”.

“In questa ottica – proseguono i tre sindacalisti – è stato stabilito che gli aumenti (partiranno dal primo di settembre 2012 per il triennio 2012-2014) andranno da un minimo di 30 euro al mese (inquadramento A1 area panettiere) e 37 euro (inquadramento B1 area commesse) per le province che avevano già la contrattazione di secondo livello fino a 82 euro al mese (inquadramento A1) e 47 euro al mese (inquadramento B1) per le altre province senza contrattazione collettiva, alle quali viene chiesto uno sforzo di recupero maggiore”.

“Con il contratto regionale – informano ancora i tre sindacalisti – è stato anche sottoscritto l’avvio dell’ente bilaterale regionale (Ebipav) che potrà dare maggiori servizi ai lavoratori attraverso sussidi e integrazioni di malattia e infortunio, mentre le aziende potranno utilizzarlo per attività formativa, informativa come la sicurezza e altro ancora. La flessibilità è stata aumentata per dare la possibilità alle aziende di essere maggiormente competitive rispetto alle liberalizzazioni e alla grande distribuzione. Il premio di aumento economico che abbiamo concordato potrà essere detassato e de-contribuito attraverso accordi sindacali già sottoscritti; su questo il governo in modo unilaterale ha peggiorato le condizioni per il ricorso alla detassazione abbassando il livello economico e riducendo da 40.000 euro lordi annui a 30.000 euro lordi annui il limite per ottenere le agevolazioni fiscali”.

“In sostanza – concludono i tre sindacalisti – è un contratto regionale positivo che andremo a spiegare nei prossimi giorni ai lavoratori del settore, in attesa da diversi anni”.