La crescita dell’economia illegale e il pericolo di un salto di qualità dell’infiltrazione malavitosa nel tessuto imprenditoriale veneto, anche a fronte della crisi, stanno destando un forte allarme nel mondo sindacale. Al punto che la Cgil regionale ha deciso di proporre alle forze economiche, sociali e istituzionali la definizione di un “Patto per la legalità”. Se ne discute domani (martedì 24 gennaio) in un incontro a Treviso, previsto alle ore 9,30 presso la Sala conferenze della Camera di commercio.

“Siamo fortemente convinti che la legalità sia un fattore centrale per la ripresa economica e democratica del paese e del Veneto” spiega il segretario generale della Cgil Veneto Emilio Viafora: “Nella nostra regione si stimano oggi 319 mila lavoratori in nero, il 15 per cento in più di un anno fa, come effetto di una forte crescita del sommerso e dell’aggiramento su larga scala di leggi e contratti, soprattutto nel terziario e nell’edilizia. Per questo abbiamo deciso di proporre un patto per la legalità tra istituzioni e forze sociali, di cui si deve far promotrice la Regione”.

All’incontro intervengono il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il vice presidente di Confindustria Veneto Francesco Peghin, il presidente di Confartigianato Veneto Giuseppe Sbalchiero, il coordinatore di Confesercenti Veneto Maurizio Franceschi, l’onorevole Alessandro Naccarato (componente della Commissione Affari costituzionali della Camera), i magistrati Giuseppe Pignatone e Ivano Nelson Salvarani, i segretari generali della Cgil Veneto Emilio Viafora e della Cgil Treviso Paolino Barbiero, la segretaria confederale della Cgil Serena Sorrentino.