La Cgil Palermo "accoglie con soddisfazione la decisione del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia che ha ordinato di rivedere la revoca del permesso di soggiorno allo studente marocchino, che ad aprile aveva scatenato il panico nella mensa universitaria per alcune frasi rivolte agli altri studenti universitari presenti". La Cgil si era battuta per il riconoscimento delle cure adeguate al ragazzo, in delicate condizioni psichiche, per più di un mese trattenuto al Cpr di Caltanissetta.
“Dopo il trattamento ingiusto che il ragazzo ha subito, siamo contenti che i giudici ci abbiano dato ragione – dichiara Bijou Nzirirane, responsabile migranti Cgil Palermo –. Siamo stati vicini al ragazzo e speriamo che gli sia adesso data la possibilità di studiare, con il permesso per studio, e che la comunità palermitana non lo lasci solo in quest'avventura. Chiediamo sostegno e che lo studente marocchino possa essere accompagnato sulla strada di una vera inclusione”.
Il Tar ha ritenuto fondato quanto eccepito con il ricorso sotto il profilo dell'omesso bilanciamento tra la tutela, da un lato, dell'interesse pubblico e, dall'altro, della particolare situazione di salute del ragazzo, dal punto di vista dell'inserimento sociale e del percorso di studio. Pertanto, sussistono i presupposti per la concessione dell'invocata tutela cautelare, ai fini di un riesame del provvedimento impugnato.
“Il Tar – rileva il legale Ilenia Grottadaurea – ha rilevato che è stato un provvedimento discrezionale. Ora si va nella direzione della tutela dei diritti fondamentali di un ragazzo che, nonostante le notevoli difficoltà, è un esempio di positiva inclusione sociale”.