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Un lavoro “vero”, nel senso del contratto, per gli ex voucheristi impiegati nell’appalto della vigilanza non armata e sicurezza al quartiere fieristico di Bologna. La stabilizzazione arriva grazie a un accordo tra Bologna Fiere, Issv (la nuova azienda in appalto) e Filcams. “È un'intesa articolata in diverse fasi per ricomprendere e dare risposte a tutti i lavoratori coinvolti in questi anni nell’appalto, offrendo una possibilità concreta di stabilizzazione”, sottolinea Maurizio Lunghi (Cgil Bologna) insieme a Stefano Biosa, Debora Cervi e Gianluca Taddia (Filcams). Una vicenda che riporta l’attenzione sul tema dei voucher, strumento in cui si annidano sfruttamento e precarietà, inutile ai fini dell’organizzazione dell’impresa.
Tutto nasce dalla denuncia avanzata lo scorso febbraio dalla stessa Filcams. Nell’appalto dei servizi di portierato, vigilanza non armata e accoglienza agli stand, la Sg service – azienda titolare dell’appalto – impiegava personale con forme contrattuali illegittime: co.co.co, prestazioni occasionali e soprattutto voucher. "Un fenomeno che si trascinava da anni – spiega il sindacato dei servizi –, con diverse decine di lavoratori coinvolti (si stima oltre il centinaio), e che si fondava sul costante sfruttamento attraverso l’utilizzo di qualsiasi forma contrattuale che permettesse all’azienda di eludere gli oneri contributivi, i contratti e le più basilari norme sulla sicurezza".
A seguito di questa denuncia, come primo risultato l’Ente Fiera ha estromesso la Sg service dall’appalto, ma ciò ha comportato il problema di come mantenere l'occupazione, perché, non trattandosi di lavoratori subordinati, i “dipendenti” della Sg service non avevano maturato il diritto a conservare il posto in caso di cambio appalto. Da qui il negoziato fra i lavoratori (rappresentati dalla Filcams), Bologna Fiere, e la Issv-Puma Security (nel frattempo divenuta affidataria temporaneo del servizio) fino all’accordo che sana anni di abusi e violazione delle regole.
Per fronteggiare le esigenze di personale per la vigilanza viene infatti individuato il lavoro subordinato come forma tipica. "Un precedente importante – spiegano i sindacalisti – in un contesto come quello di Bologna Fiere, che sancisce il ruolo centrale svolto dal committente nel controllare le attività esternalizzate e che ribadisce l’urgenza di un protocollo di sito sulla legalità e gli appalti, come chiesto anche dal consiglio comunale di Bologna con un ordine del giorno del 20 marzo approvato all’unanimità. Ma soprattutto – concludono i rappresentanti sindacali – l’accordo ci consegna una riflessione: la lotta dei lavoratori, anche in situazioni difficili e senza strade tracciate, paga sempre, basta avere il coraggio di alzare la testa”.