"Il premier Renzi 'buca', nel disappunto generale, il 'Tripartite social summit' di questa mattina a Bruxelles, dimostrando ancora una volta la mancanza di ogni considerazione per il ruolo delle parti sociali”. È quanto denuncia il responsabile di Segretariato Europa della Cgil nazionale, Fausto Durante. In una nota, il dirigente sindacale afferma: “In Italia, purtroppo, non sorprende più la costanza con cui il Presidente del Consiglio si sottrae al confronto con le parti sociali. A livello europeo, invece, la sorpresa è grande se Renzi, a maggior ragione nelle vesti di presidente di turno dell'Ue, prima annuncia e poi cancella la sua presenza al vertice sociale tripartito di oggi a Bruxelles”.

Un vertice, spiega Durante, “che normalmente precede le riunioni dei capi di Stato e di governo dell'Ue, è storicamente l'occasione per confrontare le opinioni delle parti sociali europee (le organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori di tutti i settori, pubblici e privati) con quelle delle istituzioni comunitarie e dei governi interessati alla rotazione della presidenza, in questo caso, Italia, Lettonia e Lussemburgo. La riunione di oggi, poi, è particolarmente importante poiché è dedicata alle strategie per creare occupazione in Europa”.

Eppure, fa notare il sindacalista della Cgil, “il presidente Renzi, nel disappunto generale, è riuscito a 'bucare' questa riunione, facendosi rappresentare dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Alla riunione, invece, stanno regolarmente partecipando i massimi esponenti del governo europeo, per quanto in uscita, ossia i presidenti Barroso e Van Rompuy”.

Per Durante, “si tratta dell'ennesima dimostrazione della mancanza di ogni considerazione per il ruolo delle parti sociali da parte del presidente Renzi, questa volta esportata in Europa. In quella Europa che, a dispetto di Renzi, continua a ritenere che il dialogo sociale e le relazioni tra le rappresentanze organizzate degli interessi collettivi siano la chiave per il successo dei singoli Stati e dell'Unione. Siamo di fronte a una pagina negativa e non edificante della presidenza italiana dell'Europa, che, peraltro, sta scorrendo verso la sua conclusione senza risultati rilevanti. L'Italia, i cittadini e i lavoratori, avrebbero meritato certamente di più”.