La commissione bilancio del Senato ha approvato un emendamento alla legge di bilancio che porta l'incremento delle risorse per le borse di studio da 10 a 30 milioni. “L'impegno che siamo riusciti a ottenere in seguito alla mobilitazione nazionale del 17 novembre è stato mantenuto”, commenta la coordinatrice nazionale dell’Udu, Elisa Marchetti, secondo cui l'aumento del Fis è certamente una vittoria, anche se parziale. “La dismissione di fatto delle superborse a copertura di questo aumento – aggiunge – è ciò che abbiamo sempre chiesto e non possiamo che essere soddisfatti del risultato ottenuto dalla nostra organizzazione. Non ci stancheremo però di ripetere che la cifra necessaria per azzerare il numero degli 'idonei non beneficiari', che lo stesso testo della legge di bilancio definisce una 'situazione paradossale', è molto più alta: servirebbero altri 120 milioni. Per questo continueremo la nostra attività di pressione anche nel passaggio alla Camera per ampliare ulteriormente la platea dei beneficiari”.

“L'aumento del Fis – precisa Marchetti – dovrà comportare, almeno su carta, un incremento degli investimenti delle singole regioni. Regioni che però, al pari dello Stato, non stanziano risorse adeguate e spesso nemmeno sufficienti a raggiungere la soglia minima imposta dalla legge. Di conseguenza sempre più atenei, pur non avendone competenza, decidono di sopperire a questa mancanza investendo risorse proprie per il finanziamento delle borse di studio, nonostante molto spesso non riescano a garantire servizi di qualità relativi a didattica e strutture. Non possiamo accettare questo meccanismo: ognuno dei soggetti coinvolti – conclude l'Udu – deve far fronte alle proprie responsabilità. Per questo la nostra mobilitazione continua anche a livello territoriale, e in tutte le regioni stiamo facendo battaglie per ottenere finanziamenti adeguati. Invertire la rotta sul diritto allo studio è necessario e non c'è più tempo”.