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Sciopero nazionale oggi, venerdì 9 settembre, dei dipendenti di Ubis, società del gruppo bancario e finanziario Unicredit, interessata dalla cessione del “ramo carte” (e dei 213 lavoratori italiani addetti a questo settore) all’interbancaria Sia, azienda partecipata della Cassa depositi e prestiti. L’operazione, secondo i propositi del gruppo, dovrebbe essere realizzata entro la fine dell’anno. Indetta dai sindacati del credito (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unità sindacale), la mobilitazione vede presidi a Milano (sotto la Unicredit Tower, in piazza Gae Aulenti, alle ore 8.30) e a Palermo (in via Magliocco, alle ore 9).
A motivare la protesta sono i progetti di esternalizzazione, a partire dalla cessione delle attività di elaborazione dei pagamenti tramite carte Ubis, ratificati dal Consiglio di amministrazione dello scorso 3 agosto. “Noi non siamo dalla parte di un management che continua a fare errori di valutazione, esternalizzando lavoratori e attività senza ritorni economici, distruggendo patrimoni professionali difficilmente recuperabili” spiegano in una nota i sindacati: “Le contromisure che il management, lautamente pagato, deve intraprendere per far fronte alla crisi devono essere di ben altra natura”.
Per le organizzazioni dei lavoratori della Unicredit business integrated solutions (Ubis) non è accettabile “una visione che fa della precarizzazione l’unica soluzione per recuperare e creare capitalizzazione”. Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unità sindacale sottolineano che “le conoscenze e le professionalità sono presenti in Ubis, il valore è al nostro interno. Abbiamo fatto integrazioni di società e supportato un grande gruppo europeo. Lotteremo per i nostri diritti, per il contratto nazionale, per la contrattazione di secondo livello, lotteremo anche per i colleghi che sono stati già esternalizzati con operazioni che hanno creato disservizi e maggiori costi per UniCredit”.