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Alta tensione in Tunisia dove si allargano le proteste contro la legge finanziaria 2018, sospinte dalla crescita del carovita e della disoccupazione giovanile. Ieri (2 aprile), nella città di Tataouine sono stati arrestati alcuni manifestanti dopo scontri con la polizia che hanno portato anche al ferimento di un agente. Lo riferisce l'Ansa. Le forze dell'ordine avevano smantellato la notte precedente un sit-in davanti al governatorato della regione, arrestando il portavoce del movimento, Tarek Haddad, e i giovani in risposta avevano bloccato la strada che collega Tataouine a Medenine.
I giovani manifestanti lamentano il ritardo nell'applicazione dell'accordo di El Kamour dello scorso anno, che prometteva la creazione di posti di lavoro, con la previsione dell'assunzione di oltre 4000 persone (in tempi diversi secondo un calendario prefissato) in società petrolifere e ambientali locali e lo stanziamento di fondi destinati allo sviluppo regionale. Ma più in generale il malcontento è rivolto contro le politiche di austerità imposte dal Fondo monetario internazionale, che prevedono una ristrutturazione economica basata su riduzione della forza lavoro pubblica, aumento delle tasse e blocco della crescita dei salari.
I dati dell’Istituto Nazionale di Statistica tunisino - riferisce ArabPress - parlano di un Paese giovane (l’età media è di 32 anni) con un debito pubblico che ha raggiunto il 70% del PIL, una crescita del 2,1% nel 2017 e un’inflazione del 6,4% (la più alta degli ultimi anni) con una conseguente perdita del potere d’acquisto per i cittadini. La disoccupazione, invece, ha raggiunto il 15,3%, ma nel caso dei diplomati di scuola superiore arriva a quota 30,6% (ad alzare la media è un’alta disoccupazione giovanile femminile), con percentuali più alte nelle zone povere dell’entroterra.