La Cgil e l'Ugtt, il sindacato tunisino che ha avuto un ruolo importante nella rivolta del Paese nord africano, hanno indirizzato oggi una lettera alle istituzioni italiane ed europee. Nella missiva, firmata da Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil, e da Abid Briki, segretario generale aggiunto dell'Ugtt, si esprime "sostegno per le organizzazioni sociali, i giovani e la società civile della Tunisia che in modo pacifico hanno riconquistato la propria dignità e stanno costruendo un nuovo sistema democratico, fondato sul rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali".
Oltre a ribadire il proprio impegno a favore dei diritti umani e la riconoscenza per il grande impegno di solidarietà che la società civile tunisina sta dimostrando verso i profughi e i migranti della Libia, i due sindacati chiedono all'Unione europea e al governo italiano "di rivedere gli accordi commerciali in favore del processo di ricostruzione democratica in corso in Tunisia e di nuove regole di partenariato, impostate sul reciproco interesse e sulla promozione di sviluppo sostenibile e diritti per tutti; assicurare assistenza e protezione per i migranti e i richiedenti asilo; promuovere un programma di cooperazione straordinario, per affrontare l'emergenza sociale e democratica, orientato alla promozione di sviluppo locale, alla creazione di opportunità di lavoro dignitoso per giovani e donne principalmente nelle regioni dell'interno della Tunisia, dove maggiormente è estesa la povertà e la migrazione".