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La straordinaria partecipazione di sabato “è un risultato sul quale la città ha bisogno di riflettere”. Così il segretario generale della Camera del lavoro di Trieste, Michele Piga, fa il bilancio della manifestazione in risposta al corteo di CasaPound. Sono moltissimi i giovani, gli anziani, le donne e gli uomini che hanno sfilato per la città: “Meritano rispetto e attenzione – afferma –, perché hanno difeso la loro città deturpata da un corteo che richiamava in maniera chiara i periodi più bui della storia”.
Una partecipazione vasta dalla regione e da tutta l’Alpe Adria, con la partecipazione delle Camere del lavoro Cgil e delle sezioni Anpi. “Per Trieste, per le vicende che questo territorio ha vissuto, quella manifestazione era un oltraggio che andava respinto attraverso la forza democratica della partecipazione – continua il sindacalista –. Il grande lavoro, che all’interno dell’assemblea antifascista, antirazzista e antisessista è stato fatto, da tante e tanti, espressione di appartenenze articolate e passioni individuali, voleva creare uno spazio unitario, democratico e pacifico, che favorisse la massima adesione”.
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La Cgil, l’Anpi di Trieste e molti altri soggetti collettivi e individuali hanno aderito e lavorato con convinzione a questo progetto. “Chi ha vissuto quella manifestazione si è sentito parte di una comunità, di un popolo che si ritrova nei valori democratici della solidarietà, dell’uguaglianza e del rispetto. Persone stanche di sopportare uno scenario generale che tende a creare divisioni, paure e incertezze e che trova, anche su questo territorio, rappresentanti politici pronti a cavalcare e accentuare la paura anche solo per scopi elettorali”.
Piga quindi aggiunge: “Non sono certo poche note stonate, legate a protagonismi individuali che stridono con le decisioni dell’assemblea, a poter intaccare il risultato straordinario del 3 novembre”. Manifestazione riuscita, dunque, grazie anche all'impegno e alla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori delle forze dell’ordine. “Fatte queste precisazioni, scontate ma doverose, riteniamo che quel corteo e quella piazza abbiano espresso con il cuore e la testa un bisogno largo e diffuso a cui la classe dirigente di questo territorio deve impegnarsi a rispondere: non provi a reprimerlo con banalizzazioni scontate. Noi, per quanto ci attiene, ci impegniamo a dare seguito a tutte le iniziative possibili per tradurre quei sentimenti in azione sociale e politica, assieme ai soggetti che hanno animato il corteo”.