Raggiunto un primo accordo per il ricollocamento del personale dopo l'acquisto, da parte di Titan Brakes, della Lpr che intende trasferire tutte le attività a Piacenza. Ne danno notizia in un comunicato Fiom Bologna e Rsu Titan Brakes. Titan Brakes è nata a gennaio 2016, dallo scorporo del ramo “freni” di Titan Italia, ed era fino ad oggi partecipata al 50% da Titan Italia e al 50% da Lpr (azienda piacentina che occupa a San Nicolò di Piacenza oltre 600 dipendenti e sempre inserita nel settore dei sistemi frenanti). Titan Brakes oggi occupa a Valsamoggia, nello stabilimento di via Confortino, 34 lavoratori e lavoratrici.
Il nuovo amministratore di Titan Brakes ha comunicato nel corso dell’incontro del 12 luglio l’intenzione di spostare la produzione e tutte le attività a San Nicolò di Piacenza. "La Rsu e la Fiom di Bologna hanno innanzitutto ricordato che l’azienda con questa dichiarazione sta, di fatto, disapplicando i piani industriali concordati anche in sede istituzionale con l’accordo firmato in Regione il 5 dicembre 2014, dopo una lunga vertenza, che prevedevano il mantenimento delle produzioni del settore “freni” a Valsamoggia (anche perché era evidente la possibile e imminente vendita dell’attuale stabilimento Titan) e un investimento in nuovi macchinari per un valore di 500.000 euro", ricorda un comunicato Fiom-Rsu.
"Di fronte a questa situazione come Fiom e Rsu, e anche con un mandato pieno ricevuto dall’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici svoltasi subito il 13 luglio, abbiamo chiesto che Lpr e Titan – anche avvalendosi del lavoro di Confindustria Emilia Centro – attivino un piano vero e credibile di ricollocazione in aziende industriali nel territorio di tutto il personale che decida di non accettare un trasferimento definitivo a San Nicolò di Piacenza", continua la nota.
"Un primo impegno in tal senso è stato assunto in un apposito verbale di accordo sottoscritto il 18 luglio scorso e approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori nel corso dell’assemblea sindacale che si è svolta il 19 luglio. Da oggi tutti siamo impegnati ad avviare da subito il progetto di ricollocazione, perché nessuno deve essere lasciato indietro", conclude la nota.