I lavoratori addetti ai servizi di pulizia, manutenzione e servizi mensa questa mattina (5 aprile) sono stati in presidio di fronte alla sede Telecom di Corso Italia. "La prevista chiusura di due sedi Tim sul territorio romano ha determinato una situazione di incertezza occupazionale per i lavoratori che rappresentiamo. Per loro, infatti, a differenza dei lavoratori direttamente dipendenti, non è stato programmato alcun trasferimento e alcuni sono stati, addirittura, considerati esuberi, oggetto di una procedura di licenziamento avviata dalla Superlinda e di una annunciata dalla Elior Ristorazione". Così, una nota, la Filcams Cgil di Roma e del Lazio.
"La grande partecipazione dei lavoratori degli appalti e la solidarietà dimostrata dalla Slc Cgil, presente alla manifestazione, - continua la nota - ci ha consentito di confrontarci con la responsabile delle relazioni sindacali di Tim. Abbiamo richiesto alla committenza di fare in modo che si affermi il principio che da sempre sosteniamo nei servizi in appalto e che dovrà essere valido anche per i circa 250 lavoratori, tra addetti pulizie e mense, coinvolti in questa vertenza: i lavoratori devono seguire il servizio che svolgono, che dovrà continuare a essere garantito nelle sedi in cui saranno trasferiti i 4200 dipendenti Tim".
Le notizie ricevute sono state, per ora, rassicuranti: è stata dichiarata una particolare sensibilità nei confronti del problema occupazionale e ci è stato comunicato che il settore acquisti della Telecom ha calendarizzato, già dalla prossima settimana, incontri con le società attualmente fornitrici dei servizi per definire in che modalità e in che luogo dovranno continuare a essere svolti, auspicabilmente con il personale attualmente impiegato", continua la nota.
Per il sindacato, "questi sono gli elementi che potranno consentirci di aprire un confronto con le società appaltatrici per raggiungere l’obiettivo della ricollocazione dei lavoratori e la salvaguardia complessiva dei posti di lavoro. Il tempo stringe, la chiusura della prima sede Tim è prevista per il 30 aprile prossimo e la procedura di licenziamento collettivo avviata scadrà il successivo 9 maggio. Se nei prossimi dieci giorni, tempo necessario per assumere tutte le notizie utili per dare certezza occupazionale ai lavoratori, non riceveremo risposte chiare dai nostri interlocutori, procederemo con la mobilitazione per raggiungere l’unico obiettivo che abbiamo: la tutela dei diritti di coloro che rappresentiamo".