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“Una situazione di estrema difficoltà è quella dell’università di Camerino. Da parte di tutti - governo, commissario straordinario, ministro del Miur, Protezione civile -, c’è una grande volontà di far ripartire l’attività didattica per garantire la continuità formativa agli studenti, recuperando in tempi rapidissimi alloggi temporanei per 1.500 giovani, e più in generale per permettere a tutta la città di riprendersi”. Così Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche, sul dopo terremoto, oggi ai microfoni di RadioArticolo1.
“Per fortuna, le innumerevoli scosse non hanno provocato vittime, perché la gente era già allertata e anche per l’opera di prevenzione e rafforzamento fatta sugli edifici dopo il precedente terremoto del 1997. Pressochè ovunque ci sono stati danni, ma le case non sono crollate, pur essendo in parte inagibili. Ciò ha causato un numero enorme di sfollati – oltre 22.000, dei quali 18.000 concentrati nella provincia di Macerata -, che vanno ad aggiungersi ai 4.000 dell’Umbria, ai 2.500 dell’Abruzzo e agli 800 del Lazio, per un totale di quasi 30.000 persone, attualmente assistite dalla Protezione civile. Per quanto riguarda la nostra regione, in 8.500 sono alloggiati negli alberghi lungo la costa, ma tutti gli altri stanno ancora in situazioni molto precarie - nelle tende, nei camper o ammassate nei palazzetti dello sport - e alla lunga insostenibili. Per fortuna, l’attività industriale ha avuto danni limitati sul piano economico, mentre gravi ricadute ce l’hanno l’agricoltura, gli allevamenti e tutto il terziario, dal turismo al commercio”, ha detto il dirigente sindacale.
“Nei casi in cui le attività sono interrotte, faremo ricorso a ogni tipo di ammortizzatore sociale per tutelare il più possibile i lavoratori, includendovi anche tutti coloro che stanno fuori dagli strumenti ordinari, che sono poi la maggioranza, appartenendo a piccolissime imprese artigianali e commerciali o a settori tipo la cooperazione sociale, perché molte strutture danneggiate sono le residenze per anziani e anche alcuni ospedali. Senza dimenticare le tante badanti e colf di pensionati con la casa danneggiata e dichiarata inagibile, che ora sono finite in mezzo a una strada e senza reddito. Il nostro interesse è che riparta al più presto tutto il tessuto produttivo della nostra regione”, ha proseguito il sindacalista.
Anche per le strutture Cgil il quadro più critico è a Camerino, dove la sede è inagibile. Dobbiamo trovare una soluzione diversa, che potrebbe essere un camper, o meglio ancora un container. L’importante è garantire la nostra presenza capillare sui luoghi del terremoto, per dare assistenza e offrire servizi alle persone in difficoltà. Come centro di raccordo utilizzeremo la sede di Tolentino, che è quella più importante della provincia dopo Macerata. E visto che graviteranno su quel territorio molti lavoratori dell’edilizia per la ricostruzione, cercheremo d’intensificare i rapporti con la Fillea”, ha concluso il leader della Cgil regionale.