PHOTO
“A distanza di oltre quattro mesi dal tremendo terremoto che ha colpito i comuni di Amatrice e Accumoli, registriamo un preoccupante ritardo negli interventi relativi alla sistemazione abitativa della popolazione, la messa in sicurezza del bestiame e la ripresa delle attività agricole e commerciali". Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio e la Cgil di Rieti Roma est Valle dell'Aniene.
"Le temperature glaciali di queste ultime ore - continua la nota - hanno portato allo stremo tutti coloro che hanno scelto di non abbandonare la propria terra e il bestiame, per molti unica fonte di sostentamento. Sempre più alto, inoltre, è il numero di cittadini che provvedono a dotarsi, a proprie spese, di casette di legno e/o di stalle per ricoverare gli animali. Abbiamo appreso, in queste ultime ore, che il commissario straordinario Errani ha previsto la possibilità di un rimborso per chi ha sostenuto questi costi autonomamente. Ci sembra un’operazione di buon senso. Il nostro pensiero, tuttavia, va a coloro che non dispongono di finanze proprie. Tra Amatrice e Accumoli sono quasi cento le frazioni che vivono questa condizione. Per lo più si tratta di anziani e quindi di persone estremamente bisognose di cure e attenzioni".
Si sapeva che l’inverno in quelle zone sarebbe potuto essere rigido e nevoso, prosegue l'organizzazione. "Rinnoviamo pertanto la richiesta di incontro (presentata unitariamente diverse settimane fa) al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per trovare soluzioni immediate. Chiediamo un cambio di passo. Dopo la straordinaria risposta della macchina dei soccorsi nella fase dell’emergenza e la solidarietà di tanti italiani, ancora oggi impegnati a portare aiuti concreti, occorre dare immediate risposte a chi vive ancora nelle tende, nei container, nelle roulotte. Scongiurare il rischio dello spopolamento di quelle aree passa anche attraverso la capacità di soccorrere chi oggi dimostra di voler credere in una rinascita”.