Tendopoli di San Ferdinando: i sindacati sono soddisfatti dei risultati della riunione convocata dal prefetto di Reggio Calabria a seguito dei drammatici fatti di Vibo Valentia con l’uccisione del giovane Sacko, bracciante residente nella tendopoli di San Ferdinando. Nel corso della riunione sono state avanzate una serie di misure in termini di accoglienza e intensificazione dei controlli sul territorio. Presente alla riunione una delegazione Flai e Cgil Calabria composta da Giovanni Mininni, segretario nazionale Flai Cgil, Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria, Bruno Costa, segretario Generale Flai Calabria e Celeste Logiacco, segretaria generale Cgil Gioia Tauro.
“Dal punto di vista dell’accoglienza – dichiarano Mininni e Sposato – abbiamo proposto insediamenti più piccoli e sostenibili per il territorio, con moduli abitativi, anche sui Comuni confinanti con San Ferdinando, per superare la tendopoli e le baracche di fortuna. È necessario un Piano abitativo complessivo che dia risposte strutturali. Inoltre bisogna pensare a un sistema di trasporto che colleghi questi insediamenti con le aziende agricole. Per questo occorre insediare immediatamente la Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità per intervenire celermente anche sul collocamento, attivando gli elenchi di prenotazione di lavoratori agricoli previste dalla legge 3/2016 della Regione Calabria”.
Infatti, proseguono i due sindacalisti, “l’accoglienza funziona se si elimina lo sfruttamento. Le situazioni che si creano nei ghetti si risolvono solo se si parte da un serio contrasto allo sfruttamento e si dà ai lavoratori un lavoro dignitoso, nel rispetto dei contratti, togliendoli da ogni condizione di ricatto e bisogno. La legge 199/2016 va applicata in pieno e in tutte le sue parti per essere realmente efficace ed intervenire sia prevenendo il reato che reprimendolo”.
Giudizio positivo sulla proposta del prefetto di dare vita a un nuovo protocollo che riveda quello precedentemente sottoscritto presso la prefettura di Reggio Calabria e che si ispiri a quello nazionale, scaduto a dicembre 2017. In questo modo si potranno individuare misure concrete per mettere in pratica accoglienza, integrazione e lavoro dignitoso per tutti coloro che oggi sono relegati nella tendopoli, nei container a Rosarno e in capannoni abbandonati nei territori limitrofi. Rimane però importante anche la responsabilità delle imprese e delle associazioni datoriali che devono fattivamente impegnarsi in questo percorso. Apprezzata dalla Cgil anche la proposta di utilizzare il percorso Sprar che, pur coinvolgendo un numero limitato di persone, rappresenta un approccio positivo e costruttivo alla questione accoglienza.
“Siamo ancora in tempo – concludono Mininni e Sposato – per predisporre le misure necessarie prima della prossima campagna di raccolta affinché non ci siano altre morti assurde come quelle dì Soumaila Sacko e di Becky Moses, morta lo scorso gennaio in un incendio, legate alla tendopoli di San Ferdinando e a un'accoglienza negata. Non si può pensare di sgomberare quegli insediamenti prima che siano state trovate condizioni abitative e di lavoro dignitose per i tanti lavoratori della Piana”.