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Dopo 19 ore di discussione (le ultime di oltre un anno di trattative) è stata siglata questa mattina all’alba l’ipotesi di accordo per il rinnovo dell’integrativo alla Tenaris-Dalmine. Riguarda circa duemila lavoratori dei siti di Dalmine, Sabbio, Costa Volpino, Arcore e Piombino oltre che i dipendenti della Fast di Dalmine.
“Abbiamo svolto una quindicina di incontri nell’ultimo anno. Nel mezzo abbiamo anche vissuto una rottura della trattativa, culminata in uno sciopero a fine settembre”, ha commentato poco fa Andrea Agazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Bergamo. “E’ stato quindi un confronto lungo e complicato, caratterizzato da importanti richieste da parte dell’azienda, in particolare in tema di flessibilità. Abbiamo lavorato nella direzione di un ridimensionamento e un contenimento del ricorso di questa flessibilità raggiungendo un rilevante risultato sulla riduzione oraria legata alla richiesta di lavoro flessibile. Siamo, dunque, soddisfatti di quanto raggiunto su quel delicato fronte ma anche per gli aumenti economici conquistati, in particolare rispetto alle quote garantite. Altro risultato importante è quello relativo alla modifica dell’organizzazione del lavoro: d’ora in poi servirà, per eventuali accordi, l’unanimità dei delegati Rsu. Si evita così che valga un’intesa stipulata da una sola parte”.
Per lunedì 14 gennaio sono in programma 3 assemblee con i lavoratori. Seguirà poi il referendum. Le operazioni di voto si chiuderanno venerdì 18 gennaio. “Lunedì illustreremo i contenuti dell’ipotesi di accordo alle lavoratrici e ai lavoratori: a loro, poi, chiederemo di esprimersi nel merito attraverso lo strumento del referendum. Solo a fronte dell’auspicata approvazione, procederemo a firmare l’intesa” conclude Agazzi.
L’ipotesi di accordo è in vigore a partire dal 1° gennaio 2018, dunque è retroattiva. Così premi e indennità saranno ricalcolati per recuperare gli incrementi decisi oggi e relativi allo scorso anno.
Ecco, fra le varie misure, i contenuti più rilevanti: oltre alla maggiorazione di 10 euro e maggiorazione straordinaria in caso di flessibilità, con l’accordo si introduce un meccanismo di riduzione dell’orario di 7 minuti e mezzo ogni ora di flessibilità prestata dal lavoratore (a fronte di 8 ore in più di flessibilità a biennio rispetto al passato, al lavoratore spettano 17 ore di riduzione di orario); viene ampliata la platea di lavoratori che ricevono una riduzione oraria a fronte di lavoro domenicale e la stessa fruizione dell’orario ridotto viene messo a disposizione su base mensile, dunque resa più facilmente utilizzabile; in tema di modifiche organizzative, si è stabilito che eventuali accordi debbano essere condivisi da tutti i delegati Rsu, escludendo così l’ipotesi di accordi separati; in merito agli aumenti economici, si registra un incremento superiore al 26% a regime del valore complessivo dei premi precedenti (di cui si alzano le quote garantite, cioè quelle certe).
Alcune indennità vengono poi incrementate; è prevista un’una tantum di 300 euro da erogare nella prima busta paga utile dopo l’approvazione da parte dei lavoratori. Vi si aggiungono per quest’anno anche 50 euro di buoni welfare (buoni benzina, spesa…), che si sommano a quelli già previsti dal contratto nazionale; rispetto al Fondo previdenziale Cometa, l’accordo definisce un incremento del contributo aziendale dello 0,2% rispetto al contratto collettivo nazionale di lavoro.