“Mi auguro che la magistratura accerti le cause e le responsabilità del crollo. Oggi purtroppo le scenografie diventano sempre più grandi e complesse e vanno realizzate con sistemi sicuri e dai costi alti che le Fondazioni liriche, che vivono una crisi importante, spesso non possono affrontare. Mi auguro che in questo caso non siano state scelte 'scorciatoie' più economiche”. A dirlo è la segretaria nazionale Slc Cgil Emanuela Bizi, parlando del crollo di una scena avvenuto ieri sera (giovedì 18 gennaio) al Teatro Regio di Torino, alla fine del secondo atto della Turandot di Giacomo Puccini, causando il ferimento di due coristi. “Ormai – continua – le scenografie degli spettacoli lirici sono sempre più 'televisive', con ricorsi a carichi sospesi che, in base al Testo unico sulla sicurezza che norma tutto il settore, per essere realizzati e fatti funzionare richiedono professionalità specifiche”. E così conclude: “Purtroppo la lirica è in ginocchio da tempo, le Fondazioni non sono uscite dal burrone, hanno problemi di sostenibilità. Il ministro Franceschini ha dato una mano, ma non è sufficiente. Anche il Regio di Torino, che è una delle poche Fondazioni con i conti a posto, deve comunque far quadrare le cifre con risorse esigue. Si chiede molto alle Fondazioni, spettacoli sempre più raffinati e complessi, ma poi non le si finanzia adeguatamente. Bisognerebbe avere maggior rispetto per la lirica”.