Sono già quattro le notti trascorse a 373 metri di profondità, nella miniera di Nuraxi Figus (Gonnesa), dai minatori della Carbosulcis che proseguono la loro protesta per lo sblocco del progetto di rilancio della miniera con la produzione di energia pulita dal carbone attraverso la cattura e lo stoccaggio di Co2 nel sottosuolo.

Tra i lavoratori c'è forte preoccupazione in vista del vertice di domani a Roma, ma anche tanta determinazione nel proseguire l'azione di lotta. 'Noi chiediamo di avere risposte su cosa devono fare - spiega Sandro Mereu, della Rsu Cgil - e chiediamo che al tavolo tecnico ci sia anche il sindacato'. Intanto si estende anche fuori dalla miniera la mobilitazione in sostegno della vertenza Carbosulcis. Questa mattina sono comparsi due cumuli di carbone vicino ai Municipi di Carbonia e e di Gonnesa.

"L'amministrazione di Carbonia sostiene la vertenza - afferma Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia - e i lavoratori della Carbosulcis". Dello stesso avviso anche il sindaco di Gonnesa Pietro Cocco: "Il nostro Comune sostiene la vertenza, la miniera è nel Comune di Gonnesa". Alla miniera di Nuraxi Figus, intanto, è giunta questa mattina una delegazione di lavoratori dell'ex Rockwool di Iglesias, protagonisti anche loro nel recente passato di azioni di lotta con varie occupazioni.

Nella serata di ieri, 29 agosto, è stato dimesso dall'ospedale Sirai di Carbonia Stefano Meletti, il minatore della Rsu della Uil che durante il quarto giorno di occupazione dei pozzi si è ferito a un avambraccio davanti ai cronisti, convocati in conferenza stampa a 400 metri di profondità. Le sue condizioni sono buone, fa sapere la direzione sanitaria del Sirai. All'uomo sono stati praticati dieci punti di sutura, poi è stato trattenuto in ospedale per ulteriori accertamenti.

Ai minatori in lotta ieri è arrivata intanto la solidarietà del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Vorrei che i minatori del Sulcis, impegnati in una prova durissima, sapessero come mi senta profondamente partecipe della loro condizione e delle loro ansie", ha detto il Presidente, aggiungendo di capire "fino in fondo la volontà di lotta che manifestano per una causa di vitale importanza per ciascuno di essi e per le famiglie".

Nel frattempo si registra la presa di posizione dell'Enel che in una nota ha precisato che "sta onorando il suo contratto per acquisire carbone dalle miniere del Sulcis. Per quanto riguarda il progetto integrato del Sulcis con cattura e sequestro della Co2 (Ccs), si ricorda che è la Regione che ha la responsabilità di promuovere un bando di gara internazionale per l'assegnazione del progetto".

Il governatore della Regione Sardegna, dal canto suo, si prepara all'incontro di domani, 31 agosto, a Roma con il vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani per fare il punto sulle azioni urgenti e di prospettiva finalizzate alla difesa e al rilancio della realtà produttiva del Sulcis. Tra i temi prioritari che saranno oggetto dell'incontro ci sarà anche l'ipotesi di un sostegno europeo alle iniziative per il contenimento dei costi energetici legati all'insularità e alla garanzia di una maggiore sicurezza energetica e sostenibilità ambientale, "presupposto fondamentale per mantenere ed attrarre attività industriali e occupazione nell'Isola".

Particolare attenzione sarà dedicata alle soluzioni strutturali per assicurare tariffe energetiche competitive alle industrie del polo mineral-metallurgico. Al centro dell'incontro inoltre il progetto integrato miniera-centrale - cattura e stoccaggio della CO2 denominato CCS Sulcis. "La Sardegna - ha dichiarato Cappellacci - agisce sia sul piano politico nazionale che su quello europeo per difendere le realtà esistenti, che hanno una valenza strategica, e aprire nuove prospettive di sviluppo e occupazione per un territorio che più di altri ha sofferto gli effetti della crisi internazionale".