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La Lonmin ha fatto marcia indietro sull'ultimatum lanciato ai tremila minatori sudafricani in sciopero, in cui minacciava il licenziamento se non fossero tornati al lavoro entro oggi (21 agosto). Ne dà notizia l'agenzia Agi. Mark Munroe, vice presidente della società proprietaria della miniera di platino situata a Marikana, 100 chilometri da Johannesburg, ha affermato in un'intervista radiofonica che licenziamenti di massa sarebbero controproducenti in un momento in cui si cerca di tornare alla normalità.
La scorsa settimana sono stati uccisi 34 operai in sciopero, nel corso degli scontri tra lavoratori e polizia. Le stesse autorità hanno invitato la Lonmin a concedere più tempo per il lutto ai familiari delle vittime delle violenze. "Non aiuterebbe nessuno licenziare tutti gli operai che non si presentano al lavoro - così Munroe -, sarebbe un passo indietro in termini di fiducia e rischio di violenza".
Il gruppo non farà alcuna mossa formale di licenziamento ma, ha avvertito il dirigente, "per chi non verrà al lavoro ci saranno conseguenze". Lonmin è il primo produttore di platino al mondo.