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Sono scesi in strada per manifestare intonando lo slogan “a scuola per vivere e non per morire” gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico Montani di Fermo. Hanno manifestato numerosi ed uniti per chiedere sicurezza ed investimenti certi per la loro scuola, dopo il sequestro dell’edificio del triennio da parte della Procura della Repubblica in data 30 novembre 2018. La scuola era stato teatro di un crollo nel maggio 2018, che solo per casualità (è avvenuto prima del suono della campanella) non si era trasformato in tragedia.
La Cgil di Fermo e la Flc Cgil di Ascoli-Fermo in una nota esprimono il loro appoggio alla protesta studentesca: "Il diritto allo studio sancito dall’art 34 della nostra Costituzione si esercita garantendo la sicurezza degli edifici pubblici e la qualità della vita di chi ci lavora".
"La situazione dell’Iti Montani - scrive ancora il sindacato - pone con forza la questione più generale della messa in sicurezza degli edifici pubblici, scuole in primis, perché sono molte le carenze strutturali degli istituti nella provincia di Fermo. Occorre una progettualità a più ampio respiro che preveda degli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per il consolidamento sismico degli edifici scolastici. Studenti, genitori, personale scolastico e corpo docente devono avere la certezza che la scuola è un luogo sicuro, liberi dall’ansia di dover affrontare, prima o poi, un’altra emergenza come quella che stanno vivendo in queste ore".