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“No alla vendita incontrollata ai privati dei beni confiscati alle mafie. C’è il rischio di un ritorno ai mafiosi dei beni loro sottratti”. È questo l'appello lanciato la scorsa settimana a Castelfranco Veneto (Treviso) dallo Spi Cgil del Veneto durante la giornata di chiusura dei campi antimafia, iniziativa che vede impegnato da anni il sindacato dei pensionati nei terreni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata in tutta Italia. Un appello rilanciato anche dallo Spi Cgil di Padova.
Nella provincia di Padova, secondo l'ultimo monitoraggio effettuato dallo Spi Cgil del Veneto (2017), i beni confiscati in via definitiva, e non, sono 42. È nel Padovano il bene immobile confiscato dal più alto valore sul mercato del Nord-Est. Si tratta di Villa Pasqualigo-Pasinetti-Rodella (nella foto sotto a destra) o, più semplicemente, villa Rodella, sottratta a Giancarlo Galan, ex governatore della Regione Veneto e già ministro dell’Agricoltura e ministro della Cultura, coinvolto nello scandalo del Mose di Venezia. L’abitazione è una villa veneta risalente al 1500 e, secondo la magistratura, sarebbe stata ristrutturata con i soldi pubblici usati per le tangenti del Mose.
Molti appartamenti, fabbricati e magazzini, invece, sono stati confiscati a Fabrizio Perrozzi. L'uomo è stato condannato dal Tribunale di Padova per un'evasione fiscale miliardaria e a partire dagli anni novanta è stato indagato più volte per truffa, dichiarazioni fraudolente, violazione di norme fiscali e associazioni a delinquere. Perrozzi si è reso capace di attività illecite sempre più elaborate, organizzando, promuovendo e gestendo complesse trame criminali attraverso vari prestanome e società fittizie.
Anche lo Spi Cgil di Padova esprime forti perplessità sul fatto che il decreto sicurezza ampli la possibilità di vendere ai privati i beni confiscati alle mafie. “Questa scelta rischia di vanificare l'importante azione di contrasto alle mafie introdotta già dalla legge La Torre-Rognoni del 1982, e dalla legge 109 del 1996, perché i beni potrebbero ritornare in mano alle organizzazioni criminali – spiega Alessandro Chiavelli, segretario generale dello Spi Cgil di Padova –. La vendita, qualora si renda assolutamente necessaria, deve essere accompagnata da un serio progetto di riutilizzo e attentamente valutato da parte degli organi competenti dello Stato. Immobili e aziende devono essere consegnati alla collettività e gestiti da enti o associazioni che si occupano di educazione alla legalità, tema che vede lo Spi del Veneto in prima linea sia nelle scuole sia nei terreni confiscati”.