Slc organizza per il 28 maggio, presso la Cgil nazionale in corso d’Italia a Roma, l’iniziativa 'Salviamo il genio. Diritti e tutele per il lavoratori della cultura', per raccontare le condizioni dei lavoratori della produzione culturale e per definire le proposte utili a garantire maggiori diritti e tutele. Registi, attori, musicisti, danzatori, traduttori, scrittori, sceneggiatori, fumettisti, doppiatori, adattatori dialoghisti, troupes, organizzatori, stuntman, aiutati da alcuni esperti discuteranno di: finanziamenti pubblici, contrattazione e intese collettive; diritto d’autore e diritti connessi; estensione e inclusione delle tutele. Nel corso dell’incontro, saranno elaborate delle proposte, che poi saranno discusse in una tavola rotonda con le imprese del settore, che per la maggior parte hanno la necessità di avere adeguate e certe risorse pubbliche. Saranno presenti Anica, Apa, Agis, Legacoop cultura, Confindustria radio tv, Cna audiovisivo, Ape Italy.
"La cultura è un settore fondamentale per il Paese, ma artisti, registi, stuntman, autori come stanno? La ricerca, promossa dal sindacato nel 2017, ha evidenziato che gli artisti non se la passano affatto bene. La loro professione è caratterizzata da redditi bassi e pochissime tutele. Ma la singolarità è che tale condizione riguarda gran parte dei lavoratori della cultura. Parliamo di professionisti, con anni di formazione e obbligo di continuare a formarsi per mantenere alto lo standard della propria attività, di un patrimonio enorme per il Paese. Ma poi quando cominciano a svolgere la loro professione, in Italia, cominciano i dolori: se fai un lavoro che ti piace, perché mai devi essere anche pagato adeguatamente?", osserva l'Slc.
"In Francia, ad esempio, gli artisti dello spettacolo hanno un sistema di tutele importante sin dagli anni ‘30. In Italia, solo l’Enpals, a partire dagli anni ‘40, prevede un sistema di tutele specifiche; ma da quando l’istituto è confluito nell’Inps, è difficile trovare uno sportello pubblico che sappia dire quali diritti spettino a questi lavoratori. Altro grande tema, che si associa alla mancanza di diritti, è quello dei compensi. Persino il teatro Eliseo, che ha goduto di consistenti risorse per il suo centenario, paga con grande ritardo i lavoratori e il direttore artistico, al riguardo, afferma tranquillamente che i ritardi sono fisiologici e strutturali in tutto il mondo dello spettacolo", conclude il sindacato.