Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Farmindustria, a margine dell’incontro per la firma del contratto collettivo nazionale di settore, hanno esaminato insieme il ‘documento in materia di governance farmaceutica’, presentato di recente dal ministro della Salute, Giulia Grillo.
Le controparti hanno espresso “fortissime preoccupazioni per le serie conseguenze che i contenuti hanno sugli investimenti in ricerca e sviluppo e in produzione delle imprese farmaceutiche nazionali e multinazionali in Italia”. Sottolineano anche come “a essere posto a rischio, dunque, è l’intero settore che, grazie all’altissima qualità delle risorse umane, è diventato il primo hub produttivo nell’Unione europea, con oltre il 70% di export dei 31 miliardi di produzione l’anno”.
“In particolare, l’applicazione forzata del criterio dell’equivalenza terapeutica, finalizzata alla revisione del prontuario farmaceutico o all’implementazione di gare regionali, secondo criteri di categorie omogenee, può presentare potenziali rischi per la salute dei pazienti, oltreché mettere a repentaglio gli stabilimenti di produzione e quindi l’occupazione nelle diverse regioni. Conseguenze ulteriormente aggravate dal pesante indebolimento dei diritti di proprietà intellettuale. Elemento che è condizione necessaria per gli investimenti farmaceutici, perché brevetto e marchio sono gli strumenti cardine per la ricerca e l’innovazione e costituiscono elementi distintivi di qualità”, aggiungono le diverse sigle.
Le organizzazioni sindacali e Farmindustria, “nel segno delle buone relazioni sindacali, che hanno contribuito significativamente all’aumento degli investimenti farmaceutici in Italia e all’incremento dell’occupazione, con molte donne e tanti giovani, chiedono al governo di voler considerare le implicazioni di carattere industriale che il ‘documento in materia di governance farmaceutica’ può avere sul settore”.