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“L’alta velocità/alta capacità, così come il passaggio da gomma a ferro, o ai corridoi del mare, sono una sfida fondamentale per un Paese che muove ancora il 90% delle merci, con un inquinante e costoso trasporto su tir. La connessione con i grandi corridoi europei è parte indissolubile del rilancio delle nostre aziende manifatturiere e non solo e per rompere l’isolamento delle aree interne. Le infrastrutture servono al Paese per ridurre quel costo aggiuntivo che limita la nostra capacità competitiva". È quanto affermano in un comunicato unitario Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil in relazione alle discussioni all'interno del governo legastellato sull'utilità di alcune grandi opere.
"Queste, le ragioni per andare avanti con la Torino-Lione, queste le ragioni per evitare di aggiungere al danno (la mancata realizzazione), la beffa di far pagare ai cittadini - oggi le penali contrattuali, domani la mancanza di competitività -. Vale anche per il Terzo valico e la Gronda, per il Brennero, per la Napoli-Bari, per la Sassari Olbia o la Siracusa-Gela, vale per decongestionare nodi ferroviari fondamentali, come Firenze, o per potenziare la nostra capacità di guardare al Mediterraneo, vale per la Ionica e per il potenziamento della linea Adriatica. Vale per la realizzazione di quanto previsto dai contratti di programma di Ferrovie o Anas, gli unici miliardi veri messi a disposizione per gli investimenti. Si mettano, cioè, i bisogni del Paese prima di campagne elettorali permanenti, che non servono a lavoratori e cittadini”. Cosi in una nota Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, segretari generali di Feneal, Filca e Fillea.