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Blocco delle forniture dalla raffineria Isab di Priolo (Siracusa). Dal 21 settembre scorso gli operai della Sina Service, che non hanno ottenuto il rinnovo dell'appalto di manutenzione della struttura, hanno messo sotto assedio la raffineria bloccando le portinerie dei siti Nord e Sud ed impedendo, di fatto, gli approvvigionamenti di carburante da parte delle aziende.
La vertenza riguarda, come spiegano in una nota unitaria Fiom, Fim e Uilm siciliane, oltre i 110 lavoratori esclusi dal rinnovo del contratto Isab, 70 lavoratori impegnati presso Versalis e 20 lavoratori impegnati nelle officine esterne, che vivono momenti d’incertezza sul loro reimpiego e sul loro futuro.
I sindacati, si legge nella nota, “esigono risposte concrete sugli impegni che Isab e Versalis intendono assumere al fine di garantire gli attuali livelli occupazionali e dare una rapida soluzione ad una vertenza che rischia di coinvolgere con il proprio carico di esasperazione e disperazione tutti gli altri lavoratori”.
La protesta degli operai Sina rischia di coinvolgere tutta la Sicilia con blocchi alla rete distributiva dei carburanti sul territorio regionale, che – secondo quanto riporta l'agenzia Adnkronos - sta per rimanere senza prodotto, oltre che i rivenditori e i grossisti che approvvigionano il comparto civile dell'agricoltura, della navigazione e dell'industria.
“Pur condividendo le ragioni dei lavoratori, aggravate dalla crisi economica - ha dichiarato il coordinatore regionale Assopetroli Sicilia Luciano Parisi - riteniamo necessario ed urgente l'intervento delle istituzioni regionali per sbloccare quanto prima l'impianto consentendo la regolare ripresa dell'attività della raffineria e delle migliaia di imprese con questa operanti”.
Ma i sindacati e i lavoratori sono intenzionati a portare avanti la protesta: “In questo clima d’incontenibile ricorso alla cassa integrazione o peggio ai licenziamenti – si legge ancora nella nota di Fim, Fiom e Uilm, i lavoratori Sina Service manterranno i presidi fino a che non si troveranno soluzioni esigibili in grado di garantire, insieme a tutele e diritti, il mantenimento di livelli occupazionali e di professionalità la cui perdita rappresenta un impoverimento per l’intero territorio”.