PHOTO
“La situazione è un po' più grave di quella che appare in tv. L'ultima scossa di questa mattina non fa che alimentare i drammatici effetti psicologici sulle persone che dal 24 agosto vanno a dormire con l'unico pensiero se ci sarà un altro terremoto durante la notte”. La Camera del lavoro di Perugia ha attrezzato un punto di raccolta di beni di prima necessità, abbigliamento e alimentari, e si è immediatamente spostata nei luoghi del disastro cercando di dare un primo supporto. Lo spiega ai microfoni di RadioArticolo1 il segretario della Cgil Umbria Vincenzo Sgalla. “La nostra rete ben articolata sul territorio ci ha consentito di intervenire subito per dare un primo soccorso, anche morale. Nel frattempo stiamo attrezzando un intervento più strutturale, si tratta anche di capire e di coordinarsi con le Regioni Umbria e Marche sul nostro ruolo”.
L'economia umbra nel insieme era già in difficoltà, la Cgil l'ha denunciato più volte. “Questo evento sismico – osserva Sgalla – ha aperto un ulteriore problema che riguarda il turismo. Purtroppo un evento naturale che si somma a un evento non naturale, che è quello della crisi, e che rischia di compromettere la nostra economia. Questo è il primo appello che sentiamo di fare. È necessario ragionare insieme alle istituzioni locali e al governo nazionale sui rischi di implosione economico-occupazionale, fermo restando la contingenza immediata che riguarda i bisogni delle persone colpite. In primo luogo dobbiamo coprire l'emergenza con l'estensione della cassa in deroga per tutto il 2016; nei prossimi giorni faremo un incontro con la Regione su questo tema affinché chi ha perso la casa sia aiutato. Partiamo forti dell'esperienza del '97 in cui le parti sociali sono state protagoniste della ricostruzione e della ripresa”.
Altro capitolo riguarda le scuole, tutte chiuse in Umbria fino a lunedì per un'ordinanza regionale. “C'è il grande tema del riassetto dei nostri istituti: nessun genitore qui può essere sicuro di consegnare i propri bambini a strutture di epoche non recenti. In questi giorni sono in corso verifiche ancora più intensificate, speriamo che ne portino alcune fuori dal cratere, anche direttamente in città a Perugia, perché sappiamo che a fronte di una scossa come quella che è arrivata del 6,5 potevano non reggere all'urto”.