Il 23 marzo 1944 a Roma, in Via Rasella, una bomba esplode colpendo un drappello di soldati tedeschi. Alle ore 22.55 del 24 marzo il comando tedesco dirama alla stampa italiana il comunicato dell’avvenuta rappresaglia contro i ‘comunisti badogliani’. “Nel pomeriggio del 23 marzo 1944 - si legge nel comunicato - elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bombe contro una colonna tedesca di Polizia in transito per via Rasella. In seguito a questa imboscata, trentadue uomini della Polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti. La vile imboscata fu eseguita da comunisti badogliani. Sono ancora in atto le indagini per chiarire fino a che punto questo criminoso fatto è da attribuirsi ad incitamento angloamericano. Il Comando tedesco è deciso a stroncare l’attività di questi banditi scellerati. Nessuno dovrà sabotare impunemente la cooperazione italo-tedesca nuovamente affermata. Il Comando tedesco, perciò, ha ordinato che per ogni tedesco ammazzato siano fucilati dieci criminali comunisti badogliani. Quest’ordine è già stato eseguito”.

Nel libro La farfalla impazzita Giulia Spizzichino ricorda: “Non ricordo come, ma a un certo punto si venne a sapere che alle Fosse Ardeatine c’era un numero impressionante di cadaveri. Non si sapeva esattamente chi vi fosse sepolto, ma era chiaro che si trattava di prigionieri prelevati dalle carceri dopo l’attacco di via Rasella. Erano loro gli scomparsi, e poi c’era stato l’annuncio sul giornale della rappresaglia eseguita. Il comando tedesco non aveva mai comunicato i nomi delle persone trucidate, ma le famiglie che non avevano notizie dei propri cari non si facevano illusioni circa loro sorte. Chi andò alle cave a vedere riferì che era impossibile solo pensare di dare un nome alle vittime".

"Quei corpi erano rimasti là sotto per quasi tre mesi ed erano tutti ammassati - scrive ancora Spizzichino - a formare un unico groviglio. Qualcuno propose di chiudere l’entrata, rendendo il luogo una grande tomba comune. Le famiglie degli scomparsi però non lo accettavano. Le figlie del generale Simoni, per esempio, si opposero violentemente, obiettando che in quel modo non avrebbero mai saputo se il loro padre fosse lì dentro. Quando l’odio produce effetti tanto devastanti, per averne ragione non c’è che l’opera dell’amore. Chi si offrì di compierla fu un medico ebreo, il dottor Attilio Ascarelli. Un uomo stupendo, non ho altri modi per definirlo, che impegnò nella difficile impresa tutta la sua passione, la sua professionalità. Voleva attribuire un volto a ciascuno di quei miseri resti. Iniziò a separare i corpi uno per uno, dato che si erano attaccati. Attraverso i ritagli degli abiti e gli oggetti che avevano addosso - i documenti erano stati loro sottratti - riuscì un po’ alla volta a ottenere il riconoscimento di quasi tutti. Naturalmente anche la mia famiglia fu coinvolta, tanti dei nostri cari mancavano all’appello, ma io andai sul posto poche volte, mia madre non voleva condurmi con sé. Ero sempre triste ogni volta che tornavo alle Fosse Ardeatine! Ricordo che c’erano tanti pezzetti di stoffa lavati e sterilizzati, appesi a dei fili con le mollette. Erano numerati, per effettuare un riconoscimento bisognava annotarsi quei numeri. All’epoca i vestiti venivano fatti su misura dal sarto, non c’erano abiti confezionati come adesso, quindi le donne di casa tenevano da parte degli avanzi della stoffa per poterla utilizzare per le riparazioni. Per noi, come per tanti, è stata una fortuna. Solo così abbiamo potuto ritrovare i nostri familiari, li abbiamo riconosciuti attraverso la comparazione dei tessuti. Un pezzetto di stoffa per il nonno Mosè, un altro per lo zio Cesare. Mio cugino Franco, i suoi sogni e i suoi presentimenti: tutto in qualche lembo di tessuto! E ogni volta quanto dolore, quanto quanto dolore...".

Carla Capponi, tra i partecipanti all’azione in via Rasella, nel suo libro Con cuore di donna. Il Ventennio, la Resistenza a Roma, via Rasella: i ricordi di una protagonista scrive: “Dopo la liberazione di Roma, quando si indagò su quella strage si scoprì che solo tre delle vittime erano state condannate a morte con sentenza; neppure il tribunale tedesco installato a via Lucullo aveva avuto il coraggio o la possibilità di emettere una sentenza che desse appoggio legale a quel massacro. Volevano fare intendere che al di sopra di tutte le leggi del diritto e della morale, c’erano gli ordini del comando nazista, il Deutschland über alles, della razza ariana, destinata a dominare tutte le altre considerate inferiori e per le quali non c’era bisogno né di tribunale né di sentenze. Avevano assassinato in fretta gli ostaggi, occultato i cadaveri e lasciato le famiglie senza notizie, così che ciascuna potesse sperare che i propri cari non fossero nel numero dei destinati alla morte e aspettassero fiduciose. Per questo non fecero indagini, non cercarono i partigiani, non usarono il mezzo del ricatto chiedendo la resa dei Gap. L’eccidio doveva consumarsi per vendetta, non per cercare giustizia".

"Volevano nascondere un altro crimine - si legge ancora nell'opera di Carla Capponi - l’avere ucciso quindici persone oltre i trecentoventi dichiarati, come scoprimmo quando, liberata Roma, furono riesumate le salme: trecentotrentacinque. I tedeschi uccisi erano stati trentadue, uno dei settanta feriti era morto durante la notte a seguito delle ferite: Kappler decise di sua iniziativa di aggiungere dieci vittime a quelle già predestinate e, nella fretta di dare immediata esecuzione all’eccidio, ne prelevarono dal carcere quindici, cinque in più della vile proporzione tra caduti tedeschi e prigionieri da assassinare, quindici in più di quelli autorizzati dal comando di Kesserling. Dell’errore si rese conto Priebke mentre svolgeva l’incarico di ‘spuntare’ le vittime prima dell’esecuzione, rilevandole da un elenco all’ingresso delle cave Ardeatine, luogo prescelto per l’esecuzione e l’occultamento dei cadaveri. Lui stesso e Kappler decisero di assassinare anche quei cinque, rei di essere testimoni scomodi della strage”.

Scrive Edoardo Grassia nel volume Sabato Martelli Castaldi. Il generale partigiano (Mursia Editore): “Iniziò l’esecuzione: cinque militari tedeschi prendevano in consegna cinque vittime, le facevano entrare nella cava, che era debolmente illuminata da torce tenute da altri militari posti ad una certa distanza l’uno dall’altro, e le accompagnavano fino in fondo. Dopo aver percorso una galleria dritta, solo alla fine di questa, si svoltava a sinistra, in un altro tunnel che si apriva orizzontalmente. Qui i soldati costrinsero le vittime ad inginocchiarsi e, infine, ciascuno di essi sparò un solo colpo. Alla presa in consegna delle vittime, il capitano Priebke provvedeva a cancellarne il nome dall’elenco". 

"Apparvero i primi cinque, ma non so chi sparò con me. Non posso dire chi ordinò il fuoco (nel senso che non ricordava, ndr). L’ordine fu: puntare, fuoco. Il colpo venne sparato con una pistola mitragliatore portatami da un sottufficiale. … I primi non furono trasportati da me ma da altri. Avevano le mani legate alla schiena e si dovevano inginocchiare con la faccia al muro. Vennero portati in fondo al corridoio. Il luogo era debolmente illuminato con le fiaccole tanto da poter debolmente vedere il punto sul quale si doveva sparare. Sparai una volta e uscii fuori il più presto possibile". Hans Clemens, in servizio presso l’Aussenkommando Rom der Sicherheitpolizei und des SD, nella sua deposizione al processo che lo vide tra gli imputati insieme al tenente colonnello Kappler, affermò: "Quando sparai io, le cinque vittime furono portate nelle cave da soldati, noi ci disponemmo dietro e, all’ordine, sparammo un colpo solo. Le vittime erano in ginocchio e, dopo che caddero, alcuni soldati trasportarono i cadaveri verso il fondo delle caverne dove si trovavano già i cadaveri delle prime. Io poi uscii dalla cava e non entrai più, ma ritengo che le altre esecuzioni siano avvenute allo stesso modo".

Il 73° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine è stato nel 2017 l’occasione per inaugurare il sito www.mausoleofosseardeatine.it. Il sito ha due obbiettivi: fornire ai più giovani e a tutti i visitatori una guida interattiva alla visita al mausoleo realizzata con contributi audio e video e raccogliere, rendendoli disponibili on line,  materiali documentari inerenti la strage, la storia di Roma e del Lazio durante la seconda guerra mondiale, le biografie delle 335 vittime delle quali riportiamo a seguire l'elenco completo:

Agnini Ferdinando - Studente di medicina.
Albanese Teodato - Avvocato.
Albertelli Pilo - Professore di filosofia; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
Amoretti Ivanoe - Sottotenente in servizio permanente effettivo (partigiano).
Angelai Aldo - Macellaio.
Angeli Virgilio - Pittore.
Angelini Paolo - Autista.
Angelucci Giovanni - Macellaio.
Annarumi Bruno - Stagnino.
Anticoli Lazzaro - Venditore ambulante; pugile.
Artale Vito - Tenente Generale d'artiglieria (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Astrologo Cesare - Lucidatore.
Aversa Raffaele - Capitano dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Avolio Carlo - Impiegato S.A.I.B.
Ayroldi Antonio - Maggiore del Regio Esercito (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'argento al valor militare.
Azzarita Manfredi - Capitano di cavalleria (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Baglivo Ugo - Avvocato.
Ballina Giovanni - Contadino (CLN).
Banzi Aldo - Geometra.
Barbieri Silvio - Architetto.
Benati Nino - Banchista.
Bendicenti Donato - Avvocato; partigiano combattente - Medaglia d'argento al valor militare.
Berardi Lallo - Manovale.
Bernabei Elio - Ingegnere delle Ferrovie dello Stato.
Bernardini Secondo - Commerciante.
Bernardini Tito - Magazziniere.
Berolsheimer Aldo - Commesso.
Blumstein Giorgio Leone - Banchiere.
Bolgia Michele - Ferroviere.
Bonanni Luigi - Autista.
Bordoni Manlio - Impiegato.
Bruno Di Belmonte Luigi - Proprietario.
Bucchi Marcello - Disegnatore (Fronte Militare Clandestino).
Bucci Bruno - Impiegato.
Bucci Umberto - Impiegato.
Bucciano Francesco - Impiegato.
Bussi Armando - Impiegato delle Ferrovie dello Stato Medaglia d'oro al valor militare.
Butera Gaetano - Pittore; soldato carrista (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Buttaroni Vittorio - Autista (partigiano).
Butticé Leonardo - Meccanico.
Calderari Giuseppe - Contadino (partigiano).
Camisotti Carlo - Asfaltista (Brigate Garibaldi).
Campanile Silvio - Commerciante.
Canacci Ilario - Cameriere.
Canalis Salvatore - Professore di lettere.
Cantalamessa Renato - Falegname.
Capecci Alfredo - Meccanico.
Capozio Ottavio - Impiegato postale.
Caputo Ferruccio - Studente.
Caracciolo Emanuele - Regista e tecnico cinematografico.
Carioli Francesco - Fruttivendolo.
Carola Federico - Capitano d'aviazione (Fronte Militare Clandestino).
Carola Mario - Capitano di fanteria (Fronte Militare Clandestino).
Casadei Andrea - Falegname.
Caviglia Adolfo - Impiegato.
Celani Giuseppe - Ispettore capo dei servizi annonari.
Cerroni Oreste - Tipografo.
Checchi Egidio - Meccanico.
Chiesa Romualdo - Studente; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
Chiricozzi Aldo Francesco - Impiegato.
Ciavarella Francesco - Marinaio.
Cibei Duilio - Falegname.
Cibei Gino - Meccanico.
Cinelli Francesco - Impiegato (CLN).
Cinelli Giuseppe - Portatore ai mercati generali.
Cocco Pasquale - Studente.
Coen Saverio - Commerciante; partigiano combattente - Medaglia d'argento al valor militare.
Conti Giorgio - Ingegnere (CLN).
Corsi Orazio - Falegname.
Costanzi Guido - Impiegato (Fronte Militare Clandestino).
Cozzi Alberto - Meccanico; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
D'Amico Cosimo - Amministratore teatrale.
D'Amico Giuseppe - Impiegato.
D'Andrea Mario - Ferroviere.
D'Aspro Arturo - Ragioniere.
De Angelis Gerardo - Regista cinematografico; partigiano combattente (Centro informazioni) - Medaglia d'argento al valor militare.
De Carolis Ugo - Maggiore dei Carabinieri Reali (Capo di stato maggiore del Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
De Giorgio Carlo - Impiegato.
De Grenet Filippo - Impiegato; tenente di complemento (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Della Torre Odoardo - Avvocato.
Del Monte Giuseppe - Impiegato.
De Marchi Raoul - Impiegato.
De Nicolò Gastone - Studente.
De Simoni Fidardo - Operaio.
Di Capua Zaccaria - Autista.
Di Castro Angelo - Commesso.
Di Consiglio Cesare - Venditore ambulante.
Di Consiglio Franco - Macellaio.
Di Consiglio Marco - Macellaio.
Di Consiglio Mosè - Commerciante.
Di Consiglio Salomone - Venditore ambulante.
Di Consiglio Santoro - Macellaio.
Di Nepi Alberto - Commerciante.
Di Nepi Giorgio - Viaggiatore.
Di Nepi Samuele - Commerciante.
Di Nola Ugo - Rappresentante di commercio.
Diociajuti Pier Domenico - Commerciante.
Di Peppe Otello - Falegname ebanista.
Di Porto Angelo - Commesso.
Di Porto Giacomo - Venditore ambulante.
Di Porto Giacomo - Venditore ambulante.
Di Salvo Gioacchino - Impiegato (Democrazia del Lavoro).
Di Segni Armando - Commerciante.
Di Segni Pacifico - Venditore ambulante.
Di Veroli Attilio - Commerciante.
Di Veroli Michele - Collaboratore del padre commerciante.
Drucker Salomone - Pellicciaio (Partito Socialista Polacco).
Duranti Lido - Operaio.
Efrati Marco - Commerciante.
Elena Fernando - Artista.
Eluisi Aldo - Pittore; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
Ercolani Giorgio - Tenente colonnello del Regio Esercito.
Ercoli Aldo - Pittore.
Fabri Renato - Commerciante.
Fabrini Antonio - Stagnino (CLN).
Fano Giorgio - Dottore in scienze.
Fantacone Alberto - Dottore in legge; partigiano combattente - Medaglia d'argento al valor militare.
Fantini Vittorio - Farmacista.
Fatucci Sabato Amadio - Venditore ambulante.
Felicioli Mario - Elettrotecnico.
Fenulli Dardano - Maggior Generale (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Ferola Enrico - Fabbro.
Finamonti Loreto - Commerciante (CLN).
Finocchiaro Arnaldo - Elettricista.
Finzi Aldo - Imprenditore agricolo; ex sottosegretario del Ministero degli Interni del governo Mussolini (Democrazia del Lavoro).
Fiorentini Valerio - Autista meccanico.
Fiorini Fiorino - Maestro musica.
Fochetti Angelo - Impiegato (Corpo Volontari della Libertà).
Fondi Edmondo - Impiegato commerciante.
Fontana Genserico - Tenente dei Carabinieri Reali, dottore in giurisprudenza (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Fornari Raffaele - Commerciante.
Fornaro Leone - Venditore ambulante.
Forte Gaetano - Commerciante; carabiniere di leva - partigiano combattente (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Foschi Carlo - Commerciante.
Frasca Celestino - Muratore.
Frascà Paolo - Impiegato (CLN).
Frascati Angelo - Commerciante.
Frignani Giovanni - Tenente colonnello dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Funaro Alberto - Commerciante.
Funaro Mosè - Commerciante.
Funaro Pacifico - Autista.
Funaro Settimio - Venditore ambulante.
Galafati Angelo - Pontarolo Bandiera Rossa.
Gallarello Antonio - Falegname ebanista.
Gavioli Luigi - Impiegato.
Gelsomini Manlio - Medico (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Gesmundo Gioacchino - Professore di Filosofia; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
Giacchini Alberto - Assicuratore.
Giglio Maurizio Cervo - Tenente di P.S. dei "Metropolitani" di Roma (OSS) - Medaglia d'oro al valor militare. Al Ten. Maurizio Giglio è intitolata la caserma delle Volanti della Polizia di Stato a Roma, in via G. Reni.
Gigliozzi Romolo - Autista.
Giordano Calcedonio - corazziere (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Giorgi Giorgio - Ragioniere.
Giorgini Renzo - Industriale.
Giustiniani Antonio - Cameriere.
Gorgolini Giorgio - Ragioniere (Fronte Militare Clandestino).
Gori Gastone - Muratore.
Govoni Aladino - Figlio del poeta Corrado Govoni; Capitano dei granatieri; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
Grani Umberto - Maggiore della Regia Aeronautica in congedo.
Grieco Ennio - Elettromeccanico.
Guidoni Unico - Studente.
Haipel Mario - Maresciallo del Regio Esercito (Fronte Militare Clandestino).
Iaforte Domenico - Calzolaio.
Ialuna Sebastiano - Agricoltore.
Imperiali Costantino - Rappresentante di vini.
Intreccialagli Mario - Calzolaio.
Kereszti Sandor - Ufficiale.
Landesman Boris - Commerciante.
La Vecchia Gaetano - Ebanista.
Leonardi Ornello - Commesso.
Leonelli Cesare - Avvocato.
Liberi Epidemio - Industriale.
Lidonnici Amedeo - Industriale (Fronte Militare Clandestino).
Limentani Davide - Commerciante.
Limentani Giovanni - Commerciante.
Limentani Settimio - Commerciante.
Lombardi Ezio - Impiegato.
Lo Presti Giuseppe - Dottore in legge; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
Lordi Roberto - Generale della Regia Aeronautica (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Lotti Giuseppe - Stuccatore.
Lucarelli Armando - Tipografo.
Luchetti Carlo - Stagnaro.
Luna Gavino - Impiegato delle Regie Poste (CLN).
Lungaro Pietro Ermelindo - Vice Brigadiere di Pubblica Sicurezza.
Lunghi Ambrogio - Asfaltista.
Lusena Umberto - Maggiore del Regio Esercito (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Luzzi Everardo - Metallurgico.
Magri Mario - Capitano d'artiglieria (Fronte Militare Clandestino).
Manca Candido - brigadiere dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Mancini Enrico - Commerciante.
Marchesi Alberto - Commerciante, ex ardito bersagliere; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
Marchetti Duilio - Autista.
Margioni Antonio - Falegname.
Marimpietri Vittorio - Impiegato.
Marino Angelo - Piazzista.
Martella Angelo
Martelli Castaldi Sabato - Generale della Regia Aeronautica (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Martini Placido - Avvocato; partigiano combattente - Medaglia d'oro al valor militare.
Mastrangeli Fulvio - Impiegato.
Mastrogiacomo Luigi - Custode del ministero delle Finanze.
Medas Giuseppe - Avvocato.
Menasci Umberto - Commerciante.
Micheli Ernesto - Imbianchino.
Micozzi Emidio - Commerciante.
Mieli Cesare - Venditore ambulante.
Mieli Mario - Negoziante.
Mieli Renato - Negoziante.
Milano Raffaele - Viaggiatore.
Milano Tullio - Impiegato.
Milano Ugo - Impiegato.
Mocci Sisinnio.
Montezemolo, Giuseppe Cordero Lanza di - Colonnello del Regio Esercito (comandante del Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Moretti Augusto.
Moretti Pio - Contadino.
Morgano Santo - Elettromeccanico.
Mosca Alfredo - Elettrotecnico.
Moscati Emanuele - Piazzista.
Moscati Pace - Venditore ambulante.
Moscati Vito - Elettricista.
Mosciatti Carlo - Impiegato.
Napoleone Agostino - Sottotenente di vascello della Regia Marina (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'argento al valor militare.
Natili Celestino - Commerciante.
Natili Mariano - Commerciante.
Navarra Giuseppe - Contadino.
Ninci Sestilio - Tramviere.
Nobili Edoardo - Meccanico (Fronte Militare Clandestino).
Norma Fernando - Ebanista.
Orlandi Posti Orlando - Studente; partigiano combattente - Medaglia d'argento al valor militare.
Ottaviano Armando - Dottore in lettere.
Paliani Attilio - Commerciante.
Pappagallo Pietro - Sacerdote (Fronte militare clandestino) - Medaglia d'oro al merito civile.
Pasqualucci Alfredo - Calzolaio.
Passarella Mario - Falegname.
Pelliccia Ulderico - Carpentiere.
Pensuti Renzo - Studente.
Pepicelli Francesco - Maresciallo dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Perpetua Remo - Rigattiere.
Perugia Angelo - Venditore ambulante.
Petocchi Amedeo.
Petrucci Paolo - Professore di lettere.
Pettorini Ambrogio - Agricoltore (partigiano).
Piasco Renzo - Ferroviere.
Piattelli Cesare - Venditore ambulante.
Piattelli Franco - Commesso.
Piattelli Giacomo - Piazzista.
Pierantoni Luigi - Medico.
Pierleoni Romolo - Fabbro.
Pignotti Angelo - Negoziante.
Pignotti Umberto - Impiegato.
Piperno Claudio - Commerciante.
Piras Ignazio - Contadino (partigiano).
Pirozzi Vincenzo - Ragioniere.
Pisino Antonio - Ufficiale di marina - Medaglia d'argento al valor militare.
Pistonesi Antonio - Cameriere.
Pitrelli Rosario - Meccanico.
Polli Domenico - Costruttore edile (CLN).
Portieri Alessandro - Meccanico.
Portinari Erminio - Geometra (Fronte Militare Clandestino).
Primavera Pietro - Impiegato.
Prosperi Antonio - Impiegato.
Pula Italo - Fabbro.
Pula Spartaco - Verniciatore.
Raffaeli Beniamino - Ebanista.
Rampulla Giovanni - Tenente colonnello (Fronte Militare Clandestino).
Rendina Roberto - Tenente colonnello d'artiglieria.
Renzi Egidio - Operaio.
Renzini Augusto - carabiniere (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Ricci Domenico - Impiegato.
Rindone Nunzio - Pastore (partigiano).
Rizzo Ottorino - Maggiore del Regio Esercito.
Roazzi Antonio - Autista.
Rocchi Filippo - Commerciante (CLN).
Rodella Bruno - Studente.
Rodriguez Pereira Romeo - Tenente dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Romagnoli Goffredo - Ferroviere.
Roncacci Giulio - Commerciante.
Ronconi Ettore - Contadino.
Saccotelli Vincenzo - Falegname.
Salemme Felice - Impiegato.
Salvatori Giovanni - Impiegato.
Sansolini Adolfo - Commerciante.
Sansolini Alfredo - Commerciante.
Savelli Francesco - Ingegnere.
Scarioli Ivano - Bracciante.
Scattoni Umberto - Pittore.
Sciunnach Dattilo - Commerciante.
Semini Fiorenzo - Sottotenente di vascello della Regia Marina (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'argento al valor militare.
Senesi Giovanni - Esattore istituto di assicurazioni.
Sepe Gaetano - Sarto.
Sergi Gerardo - Brigadiere dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Sermoneta Benedetto - Venditore ambulante.
Silvestri Sebastiano - Agricoltore.
Simoni Simone - Generale (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Sonnino Angelo - Commerciante.
Sonnino Gabriele - Commesso.
Sonnino Mosè - Venditore ambulante.
Sonnino Pacifico - Commerciante.
Spunticchia Antonino - Meccanico.
Stame Nicola Ugo - Artista lirico; partigiano combattente - Medaglia d'argento al valor militare.
Talamo Manfredi - Tenente colonnello dei Carabinieri Reali (Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri) - Medaglia d'oro al valor militare.
Tapparelli Mario - Commerciante.
Tedesco Cesare - Commesso.
Terracina Sergio - Commesso.
Testa Settimio - Contadino.
Trentini Giulio - Arrotino.
Troiani Eusebio - Mediatore.
Troiani Pietro - Venditore ambulante.
Ugolini Nino - Elettromeccanico (Fronte Militare Clandestino).
Unghetti Antonio - Manovale.
Valesani Otello - Calzolaio.
Vercillo Giovanni - Impiegato (Fronte Militare Clandestino).
Villoresi Renato - Capitano del Regio Esercito (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Viotti Pietro - Commerciante.
Vivanti Angelo - Commerciante.
Vivanti Giacomo - Commerciante.
Vivenzio Gennaro.
Volponi Guido - Impiegato.
Wald Pesach Paul.
Wald Schra.
Zaccagnini Carlo - Avvocato (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Zambelli Ilario - Telegrafista (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'oro al valor militare.
Zarfati Alessandro - Commerciante.
Zicconi Raffaele - Impiegato.
Zironi Augusto - Sottotenente di vascello della Regia Marina (Fronte Militare Clandestino) - Medaglia d'argento al valor militare.