“Non accetteremo alcuna contrazione occupazionale nè riduzione dei trattamenti, in quanto, ancora una volta, le conseguenze di un sistema distorto ricadrebbero sui lavoratori". È quanto sostiene la segretaria nazionale Filt, Giulia Guida, sulla vertenza Sda e sulla possibilità dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo per i 1.500 lavoratori della società controllata da Poste.
Secondo la dirigente sindacale, "i lavoratori dipendenti hanno già pagato negli anni precedenti per le carenze gestionali e stanno contribuendo ora ad affrontare questo grave momento. Inoltre, le istituzioni devono farsi carico delle ricadute sul personale indiretto, a partire dalla messa a disposizione d'interventi mirati e di risorse dedicate per sostenere il reddito e garantire la continuità occupazionale”.
“La riflessione ora si deve estendere a tutto il settore, in quanto va rivisto il modello produttivo, basato sulla catena di appalti e subappalti, dove i lavoratori rischiano di esser vittime di forme di caporalato. Perciò, abbiamo condiviso, su proposta del Mise, alla presenza dei ministeri del Lavoro, dei Trasporti e dell’Interno, la partecipazione al confronto che si avvierà il 19 ottobre con le aziende del settore su regole, legalità e rivisitazione dell’attuale modello produttivo”, conclude la sindacalista.