"Presidi, manifestazioni e iniziative di vario tipo si sono tenute in tutta Europa e in più di 100 città italiane: la risposta di Torino allo sciopero generale è stata altissima, al di là di ogni aspettativa, con una grande manifestazione e un corteo che ha visto la partecipazione di 15mila lavoratori e lavoratrici, pensionati, giovani, precari, disoccupati". Così in una nota la Cgil di Torino.
Ad aprire il corteo, in piazza Vittorio, l'ape rossa della Cgil “Teresina”, seguita da un enorme drago – metafora della “finanza che si mangia il lavoro” - con la lunghissima coda di 25 metri sulla quale sono elencate le cifre drammatiche della cassa integrazione, dei lavoratori in mobilità, delle aziende in crisi, della disoccupazione giovanile.
Il lunghissimo corteo è sfilato lungo via Po ed è arrivato in piazza Castello, dove ci sono stati gli interventi della segretaria generale della Cgil Torino, Donata Canta e dei lavoratori di alcune categorie: Vigili del Fuoco, Fiat Mirafiori, della Fnac e degli esodati.
L'esodato Beppe Costamagna ha esortato i partiti ad abolire “questa ingiustizia di Stato”, Pippo De Masi della Fnac ha detto che “lavoriamo senza conoscere il nostro futuro, in un'azienda che da gennaio ha eretto un muro di silenzio”, mentre l'ex delegato Fiom delle carrozzerie di Mirafiori, Rino Mercurio, ha sottolineato che “senza contratto nazionale di lavoro si mettono i lavoratori gli uni contro gli altri ma anche se ci ricattano abbiamo avuto la forza di dire no”, invitando tutti a partecipare allo sciopero generale indetto dalla Fiom per il 6 dicembre.
Nel suo intervento conclusivo, la segretaria generale della Cgil di Torino, Donata Canta, ha ricordato le cifre drammatiche della crisi a Torino: nel 2012 più di 64 milioni di ore di cassa integrazione, più di 25.000 lavoratrici/ori in mobilità, da gennaio più di 12.000 lavoratrici/ori licenziati, nel privato e nel pubblico persi 2.000 posti di lavoro e altri sono a rischio, centinaia di esodati sono senza lavoro e senza pensione. “Cambiare l'agenda europea e del Governo italiano è la nostra priorità”, ha detto la segretaria generale, “la crisi e le politiche di austerità non possono piegare il lavoro, che è la ricchezza del Paese, e distruggere un bene prezioso quale è lo stato sociale italiano ed europeo, perché lì sta il segno di uno sviluppo di qualità, di equità e di giustizia di un Paese”.
Alcuni dati di adesione allo sciopero: Caffarel 80%, Lavazza 50%, Corcos 80%, Michelin 100%, Oréal 80%, Pirelli 90%, Azimut 45%, Cf Gomma e Aes 50%, Smat 30, Avio Borgaretto ex Teksid 75%, Alenia Torino Caselle 65%, Federal Mogul Cuorgnè 90%, Avio Rivalta 60%, Tyco Collegno ed Elbi Collegno 80%, Microtecnica 90%, Fucine Rostagno 80%, Inps Provincia di Torino 30%, Comune di Settimo 32%, Ikea 65%, Istituto Tecnico Commerciale “Levi Arduino” 54%, Circolo Didattico Settimo Torinese 34%.
"La Cgil di Torino ringrazia tutti i lavoratori e le lavoratrici, i pensionati e le pensionati, i giovani, i precari, i disoccupati che oggi hanno partecipato alla manifestazione che è stata forte, partecipata e pacifica, com'è tradizione del movimento operaio che rifiuta ogni forma di violenza e che non ci appartiene. I lavoratori sanno quanto loro è costato conquistare regole di partecipazione democratica, a partire dal diritto di sciopero, per esprimere civilmente la nostra protesta, la nostra indignazione e il diritto ad esercitare il conflitto. La nostra solidarietà va a coloro che si impegnano a garantire la convivenza civile".
Oggi in tutta la regione, si sono tenute manifestazione e presidi: a Biella in Largo Cusano, ad Asti manifestazione provinciale con corteo a Villanova d'Asti, a Cuneo in Largo Audifreddi, a Vercelli presidio dalle ore 17.00 alle ore 20.00 in piazza Cavour e gazebo a Borgosesia e Trino, a Novara presidio in piazza Matteotti, davanti alla Prefettura, nel V.C.O. presidio in piazza Ranzoni e incontro con il Prefetto.
Alta l'adesione allo sciopero nelle aziende piemontesi, qualche dato: Gate Asti 60%, Valeo Cuneo 90%, Merlo Cuneo 40%, Lagostina e Perucchini Omegna 40%, Ykk Italia Vercelli 40%, Kme Italy Spa Serravalle Scrivia 90%, Acqua S. Bernardo Garessio 70%, Rieter Automotive Santhià 50%, Michelin Cuneo 70%.
Il segretario generale della Cgil Piemonte Alberto Tomasso, che ha partecipato alla manifestazione di Torino, ha dichiarato: “Per la prima volta in Europa milioni di lavoratori hanno scioperato e manifestato contro le politiche europee di austerità e di rigore a senso unico. Tantissimi lavoratori, pensionati, studenti, precari hanno risposto all'appello della Ces e della Cgil in tutte le principali città della nostra regione per chiedere un'inversione di rotta rispetto alle misure adottate sinora per aggredire la crisi, di cui anche l'agenda Monti è un chiaro esempio”.
"Il Piemonte, lo ricordiamo, sta attraversando ormai da qualche anno una crisi economica gravissima di tutto il sistema produttivo - in particolare di quello industriale - nelle piccole, medie e grandi imprese. In Regione nel solo 2011 ci sono state 150 milioni di ore di cassa integrazione, 48mila persone in mobilità, migliaia di aziende in procedura fallimentare, almeno 200mila persone sono alla ricerca di un lavoro e un giovane su tre è disoccupato".
In un altro comunicato la Fp Cgil Ente Provincia e la Cgil di Torino condannano gli atti violenti e vandalici che hanno coinvolto anche la sede della Provincia di Torino ed esprimono solidarietà ai lavoratori e al suo Presidente. "Violenza, atti distruttivi e intimidazioni non appartengono all’oggi e alla storia del movimento operaio perché creano un danno proprio a chi lotta democraticamente. L’unico obiettivo di questi atti inaccettabili è stato quello di oscurare la straordinaria partecipazione allo sciopero e alla manifestazione che con determinazione ma con civiltà ha rivendicato un cambiamento".
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14 novembre 2012 • 00:00