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È scattato oggi, 31 maggio, e proseguirà domani, 1 giugno, lo sciopero di due giorni degli addetti di FedEx e Tnt, compresi gli appalti, con presidi in tutta Italia. A proclamare la protesta, che segue quella del 17 maggio scorso, sono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Sotto accusa il piano di riorganizzazione presentato dall'azienda.
Il progetto della Fedex-Tnt (aziende ancora divise, ma destinate all’integrazione, visto che la Fedex ha acquisito la Tnt nel maggio 2016 per 4,4 miliardi di euro) è articolato in quattro procedure complessive tra licenziamenti e trasferimenti collettivi. Prevede, anzitutto, la chiusura di 24 sedi su 34 e l’allontanamento di 361 lavoratori (315 in Fedex, quasi tutti corrieri, e 46 in Tnt). Il piano stabilisce anche più di cento spostamenti di sede, perlopiù verso Milano e Roma (23 dipendenti di Fedex e 92 addetti alle vendite di Tnt, tutte donne), che Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti giudicano “falsi trasferimenti, visto che è improponibile, per una lavoratrice, spostarsi a centinaia di chilometri da casa e famiglia”. I sindacati, infine, temono anche la “probabile esternalizzazione massiccia di personale sul modello Tnt”.
A Torino più di 200 lavoratori hanno partecipato al corteo organizzato dai sindacati contro i 31 licenziamenti e i 25 trasferimenti annunciati dalle due aziende. "Tutti Noi Traditi" è uno degli slogan scanditi dai lavoratori che sono partiti dal Rondò della Forca e hanno raggiungo attraverso Porta Palazzo il Comune dove hanno incontrato la sindaca Chiara Appendino. La prima cittadina, riferisce Teresa Bovino, segretaria generale della Filt-Cgil Torino, si è impegnata a interessarsi del caso e a convocare le due aziende.
Incontro istituzionale anche a Venezia dove una delegazione sindacale di Fedex-Tnt ha incontrato l'unità di crisi della Regione Veneto, dove sono 50 gli esuberi previsti nelle filiali di Padova, Treviso e Verona, con forti ripercussioni anche per i lavoratori indiretti. Le organizzazioni sindacali hanno espresso grande preoccupazione rispetto a tale disegno, che sarebbe orientato soprattutto ad una precarizzazione dei rapporti di lavoro. "Condividiamo le preoccupazione espresse dalle organizzazioni sindacali - ha detto l'assessore al lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan - e chiediamo che vi sia il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e che si apra un confronto con i lavoratori circa un modello organizzativo aziendale sostenibile, che garantisca una occupazione stabile e tutelata".
Alte adesioni allo sciopero e sindacati soddisfatti in Emilia Romagna. "Nei due presidi regionali di Bologna e Modena - scrivono in una nota Filt Cgil e Fit Cisl regionale - si sono registrati momenti di solidarietà anche dai territori di Piacenza e Forlì. Ricordiamo che Modena, oltre ad essere uno degli impianti interessati dai trasferimenti, nei giorni scorsi è stata teatro di un grave atto nei confronti di due delegati Filt, che hanno trovato le proprie auto danneggiate da ignoti nel parcheggio adiacente al luogo di lavoro". A Bologna il presidio ha visto anche la partecipazione attiva di tutti i lavoratori FedEx di Forlì. "Questo sito - spiegano ancora Filt e Fit - è infatti indicato dall'azienda come quello da chiudere, con il licenziamento di tutti i lavoratori, diretti e indiretti. Non dimentichiamo che nel piano presentato dalle società, in Emilia Romagna ci sono anche diversi trasferimenti che interessano Modena e Bologna. Trasferimenti mascherati, in verità sono di fatto licenziamenti, perché prevedono spostamenti di diverse centinaia di chilometri, e addirittura in regioni diverse da questa".
"Alta adesione", secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti anche in Toscana, con presidi a Calenzano, Empoli, Prato, Pisa, Arezzo e dei lavoratori degli appalti. In Toscana è prevista la chiusura della sede Tnt di Empoli (che impiega sei addetti), mentre sono in esubero due lavoratori in quella di Calenzano. "In Toscana tra Fedex e Tnt - afferma Gabrio Guidotti di Filt CgilToscana - ci sono oltre 300 lavoratori: respingeremo questo piano industriale perche' il modello che deve passare e' quello virtuoso di Fedex, dove i corrieri sono dipendenti, e non quello di Tnt, dove il lavoro e' esternalizzato. La posta in palio e' altissima, la mobilitazione andra' avanti finche' i licenziamenti non saranno ritirati".
La richiesta dei sindacati, che si preparano al secondo giorno di sciopero, è che nelle giornate già programmate di confronto con le controparti del 4, 5 e 6 giugno si arrivi al ritiro dei licenziamenti e degli stessi trasferimenti, e si riprenda la discussione a partire dagli investimenti e dalla presentazione di un piano di rilancio.
“Se c’è la volontà di affrontare un negoziato serio, ora serve un atto di responsabilità: Fedex-Tnt ritiri le procedure di licenziamento e i trasferimenti”. È questa la richiesta espressa dal segretario nazionale della Filt Cgil Giulia Guida, rimarcando l’urgenza di “un piano di riorganizzazione efficace, capace di coniugare salvaguardia dell’occupazione, qualità e quantità del lavoro”. Per la dirigente Filt “bisogna evitare di percorrere la strada delle esternalizzazioni delle attività che fanno parte del ‘core business’ delle due aziende che negli anni hanno causato danni molteplici ai lavoratori, alle imprese e all’insieme dell’economia del Paese”.