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Piena disponibilità del ministero ad aprire tavoli sistematici e tematici sulla sanità. È la prima volta che accade, ed è il risultato più importante dell’incontro di ieri (15 novembre) al quale, però, non ha partecipato la ministra Lorenzin. “Di questo siamo soddisfatti – dice la segretaria confederale Cgil, Rossana Dettori, a Rassegna –. Ma non basta: vogliamo quanto prima un incontro con la ministra, perché i temi da noi sollevati sono politici e dunque serve un incontro a questo livello”.
I temi, tutti importanti, sollevati dai sindacati sono noti: garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea) in tutta Italia, superando il forte divario tra Nord e Sud (sono cinque le Regioni che non riescono a garantire i Lea, tutte del Mezzogiorno: Molise, Calabria, Puglia, Sicilia e Campania); l’abolizione dei superticket; l’abbattimento delle liste di attesa, il pieno rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn) e l’integrazione tra sociale e sanitario, a cominciare dall’autosufficienza.
La situazione in cui si trova la sanità italiana è davanti agli occhi di tutti: cinque milioni di persone non accedono più al servizio sanitario nazionale, mentre il 76 per cento dei cittadini deve spendere di tasca propria per la cura e l’assistenza ad anziani, non autosufficienti, disabili, bambini con malattie rare, di cui lo Stato non si occupa.
“Su molti di questi argomenti – aggiunge la sindacalista – abbiamo trovato condivisione, a partire dalla necessità di fornire linee di indirizzo alle Regioni affinché ci sia certezza nell’erogazione dei Lea. Continuiamo invece a non essere d’accordo su quello che per noi è un dato gravissimo: il sottofinanziamento del servizio sanitario nazionale e la necessità di invertire la rotta”. Secondo calcoli della Cgil, infatti, i nuovi tagli alla sanità ci sono eccome: dai 600 milioni in meno di finanziamento statale agli 850 milioni in meno per l’acquisto di farmaci e medicinali innovativi.
Da sottolineare, anche, l’assicurazione del ministero sul prossimo Dm sulle tariffe delle prestazioni sanitarie, a prescindere dall’andamento di una legislatura che si avvia verso la fine: dispositivo necessario, questo, per l’applicazione dei nuovi Lea. Infine, ma non per importanza, sottolinea Dettori, “abbiamo insistito sulla valorizzazione del lavoro e sulla necessità di risorse adeguate per il rinnovo dei contratti di tutti i dipendenti del Ssn”.
Prossimo passo sarà un’agenda che fissi gli incontri successivi ai tavoli e poi, come richiesto da Cgil, Cisl e Uil, il confronto in sede politica con la ministra.