"Le condizioni di lavoro degli operatori della sanità nelle Marche sono pesantemente peggiorate in questi ultimi anni. Il perdurare di una situazione di costante diminuzione di investimenti economici sul personale e sull’adeguamento degli organici ai reali fabbisogni hanno portato un crescente disagio organizzativo, con l’aumento dei fenomeni di stress conseguenti al mancato rispetto dei turni di lavoro, al sovraccarico di attività, con evidenti ripercussioni sulla qualità dei servizi erogati". Così Alessandro Pertoldi, segretario generale Fp Cgil Marche.
"Dentro tale quadro, s'inserisce il fenomeno del precariato, delle diverse figure professionali presenti nell’azienda sanitaria unica regionale (Asur) delle Marche. Parliamo di 1.350 fra uomini e donne, che garantiscono concretamente l’esigibilità di un diritto di cittadinanza e assicurano servizi sanitari e sociali indispensabili, vivendo una condizione lavorativa d'insicurezza", rileva il dirigente sindacale.