(Adnkronos Salute) - Il 2013 dei lavoratori dell'ospedale San Raffaele di Milano si apre con un "taglio agli stipendi. E' l'effetto dell'azzeramento di tutti gli accordi aziendali", annunciato dalla proprietà ai rappresentanti sindacali già il 31 ottobre 2012 e scattato con il nuovo anno. Ma le conseguenze della cancellazione di questi accordi non saranno solo economiche, sottolineano i sindacati. Ci saranno anche risvolti pratici che incidono sull'organizzazione del lavoro e sulla vita quotidiana di chi presta servizio nell'Irccs di via Olgettina.

La Rsu fa un esempio per tutti: nei turni notturni "si dovrà dire addio al sacchetto notte - due panini, acqua, un frutto, marmellata e biscotti - finora garantito ai colleghi che lavoravano 9, 10 o 12 ore durante il turno di notte, non essendoci la mensa aperta. Gli ultimi ad aver avuto questo 'privilegio' sono quelli che hanno lavorato la notte di San Silvestro".

"La proprietà del San Raffaele, affamata di profitto - incalza la Rsu - ha tolto anche questa conquista. I lavoratori notturni vengono così discriminati rispetto ai loro colleghi che hanno la possibilità di usufruire del servizio mensa. Anche se il servizio è nettamente peggiorato, in qualità e quantità, dopo che la nuova proprietà ha rinegoziato l'appalto". Da qui lo spunto per una protesta lanciata dalla Rsu per martedì prossimo durante la pausa pranzo: "A chi ci sta affamando, portiamo pane secco e acqua", annunciano i rappresentanti sindacali. "Alle 12 l'appuntamento è al presidio all'ingresso dell'ospedale".