“Quello di Saipem è un vero e proprio piano di ridimensionamento di uno dei gioielli industriali tra i più qualificati al mondo: è sbagliato”: a dirlo è Emilio Miceli, segretario generale della Filctem, commentando 'a caldo' la conference call dell'amministratore delegato di Saipem, Stefano Cao, che ha confermato un forte taglio della forza lavoro nel mondo di 8.800 unità, addirittura aggiungendo che nel terzo trimestre 2015 il personale sarebbe già stato ridotto di 2.300 unità.
“Come inizio di una nuova Saipem non c'è male!”, ha rilevato il dirigente sindacale. “Quanto all'Eni, ne esce indebolito sia nel mercato che nella politica industriale nel nostro Paese: la ventilata cessione di Versalis e la societarizzazione della rete gas ne sono, se ce fosse bisogno, una ulteriore conferma”.
“Al contrario, noi vogliamo che Saipem continui – ha concluso l'esponente della Filctem – ad occupare un posto centrale nella ingegnerizzazione e nella infrastrutturazione internazionale: un motivo in più, perchè il Governo finisca di fare orecchie da mercante e se ne occupi, da subito”.