"Dopo due anni di sospensione dal lavoro, gli operatori dei consorzi di bacino beneventani si trovano oggi senza alcuna garanzia occupazionale, senza salario ed esposti al rischio della cancellazione del loro posto di lavoro. I lavoratori dei consorzi rischiano così di non veder mantenuta la promessa di un loro reinserimento nel sistema di gestione dei rifiuti campano, in particolare della raccolta differenziata". A lanciare l'allarme è il sindacato.
“Le istituzioni campane – afferma Adriano Sgrò, segretario nazionale Fp Cgil – non possono abbandonare gli operatori dei consorzi. A loro era stata promessa continuità occupazionale. In una Regione così colpita dall'emergenza rifiuti, 124 lavoratori non possono essere lasciati ai margini e per giunta senza stipendio”.
“Nel settore dei rifiuti – continua il sindacalista –, e a maggior ragione in territori che vivono una forte infiltrazione delle mafie, c'è bisogno di imporre trasparenza e legalità. Ma, per farlo, bisogna partire dal mantenimento dei patti e delle promesse fatte ai lavoratori, dal loro coinvolgimento e da quello delle organizzazioni sindacali che li rappresentano. In assenza di garanzie, oltre a continuare a sostenere la mobilitazione dei lavoratori, chiederemo formalmente l'apertura di un tavolo regionale e l'interessamento dello stesso ministro dell'Ambiente”.
Rifiuti: Benevento, a rischio oltre cento posti di lavoro
La denuncia della Funzione pubblica Cgil: "Le istituzioni regionali abbandonano gli addetti dei consorzi di bacino"
23 aprile 2012 • 00:00