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"Il segretario generale del ministero dei Beni culturali ci ha assicurato che l'elenco nazionale verrà pubblicato entro fine maggio, con i due mesi di proroga previsti dal decreto che fissa la pubblicazione al 31 marzo. Siamo fiduciosi". A dirlo sono Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, commentando l'incontro che si è tenuto oggi (venerdì 26 gennaio) a Roma, presso la sede del ministero (in via del Collegio Romano), tra i vertici del dicastero e una delegazione sindacale. Nel corso dell'incontro i lavoratori hanno anche dato vita a un presidio, l’hashtag ufficiale della mobilitazione è #GhostBasta (su Twitter).
Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil chiedono la pubblicazione dell'elenco nazionale che riconosca la qualifica di restauratore. Un riconoscimento che la categoria attende da 13 anni, da quando il Codice dei beni culturali (redatto nel 2004) prevede la definizione delle figure professionali. Alla fine dell'incontro, durato circa un'ora e mezza, la delegazione ha spiegato che "la grande difficoltà della commissione esaminatrice riguarda la mole di documentazione arrivata, che supera i 630 mila documenti presentati da 6.351 aspiranti restauratori. Abbiamo chiesto chiarezza sui tempi e ci è stato assicurato che dalla prossima settimana ci saranno 12 persone in più che si dedicheranno a tempo pieno ai lavori della commissione. Noi saremo qui a vigilare, perché questa volta deve essere così".
“Sono in migliaia che attendono da anni un riconoscimento ufficiale, costretti ad accettare contratti al ribasso e a sottostare a continui ricatti”, spiegano i sindacati, sottolineando che "solo nel 2015 si sono avviate le procedure con un apposito bando pubblico, allo scadere del quale il ministero ha costituito una commissione apposita per esaminarle". Alla scadenza del bando erano state presentate circa 6.351 domande, ma altri 11 mila stanno attendendo la “prova di idoneità”, per ottenere la qualifica attraverso questo secondo canale previsto dalla legge. "Da allora sono passati più di due anni e ci sono stati ben quattro rinvii del termine dei lavori della commissione, l’ultimo il 29 dicembre scorso" concludono i sindacati: "Noi pensiamo sia arrivata l’ora di dire basta e di affermare, una volta per tutte, la salvaguardia e la valorizzazione del nostro patrimonio e di chi se ne prende cura”.
(ultimo aggiornamento, ore 13.43)