“Il j'accuse del Consiglio d'Europa conferma quanto avevamo gridato ai quattro venti durante la cosiddetta emergenza Nord Africa cioè che il Governo Berlusconi, con la sua politica dei respingimenti in mare, si è macchiato di orrende violazioni dei diritti umani.” Lo sostiene Jean René Bilongo, dell'Ufficio Immigrazione Cgil nazionale, che commenta la notizia dell'approvazione, da parte del Consiglio d'Europa, di un rapporto che accusa l'Italia per la morte di 63 migranti libici nel marzo 2011.
L'accusa del Consiglio d'Europa riguarda il fatto che l'Italia è il primo Stato ad aver ricevuto la richiesta di aiuto ed è quindi considerata responsabile di non aver assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso.
“Gli autori – continua Bilongo - dovrebbero quantomeno fare atto di contrizione per le loro sciagurate scelte. Questo ennesimo intervento comunitario c'impone di riconsiderare l'approccio in materia d'immigrazione. Non possiamo continuare ad essere messi alla gogna dell'Europa e del mondo per l'insensatezza delle scelte politiche della destra. Ormai, le colonne portanti della loro politica migratoria urlata si stanno sgretolando l'una dopo l'altra. E' necessario fare – conclude il rappresentante della Cgil - tabula rasa del passato. L'Italia non può continuare ad essere redarguita dalle istituzioni europee per la miopia d'una frangia politica populista e xenofoba”.
Respingimenti: Cgil, Consiglio d'Europa ci dà ragione
29 marzo 2012 • 00:00