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Il Governo britannico alza il tiro nella battaglia all'evasione e all'elusione fiscale, anche quella conseguita con metodi apparentemente “legali”. Il sottosegretario alle Finanze, David Gauke, ha annunciato che presto verranno “indicati per nome e smascherati” (“name and shame”) tutti quei ricchi che adottano schemi aggressivi per non pagare le tasse, in particolare manager e personalità del mondo dello spettacolo. Il mese scorso anche il premier David Cameron aveva denunciato come “moralmente sbagliato” il comportamento dell'attore comico Jimmy Carr, un esempio, evidentemente non isolato, di evasione "legale". Il comico per altro si è già pubblicamente scusato, dichiarando di aver commesso un “terribile errore”.
Il Governo di Sua Maestà stima che circa il 14% dei mancati introiti dell'erario è dovuto a schemi finanziari "aggressivi" per eludere il fisco. La futura normativa, punterà a mettere alla gogna coloro che vi fanno ricorso, costringendo le compagnie finanziarie a fornire dettagli sui loro facoltosi clienti, con multe fino a un milione di sterline per chi si rifiutasse.
Ad inizio giugno un'inchiesta del Times aveva rivelato l'esistenza di uno schema finanziario denominato K2 progettato da una società dell'isola di Jersey, possedimento della corona britannica, per permettere a facoltosi contribuenti britannici di evadere le tasse fingendo di lasciare le proprie attività nel Regno unito e dichiarandosi assunti in compagnie fantasma con sede offshore.
La riforma auspicata da Gauke sarà inclusa nel prossimo Finance Bill entro la fine dell'anno: “Vogliamo rendere la vita difficile a coloro che riducono artificiosamente le loro tasse. Questi metodi danneggiano le casse pubbliche e quindi la nostra capacità di fornire servizi pubblici a chi ne ha veramente bisogno. Inoltre provocano distorsione nella competitività. E, non ultimo, danneggiano la fiducia della gente”.